Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 04 giugno 2018, n.584 U.S. (2018)

La Corte suprema americana, decidendo una
nota controversia sulla libertà di coscienza nell’ambito
delle politiche antidiscriminatorie riguardante il diniego di un
pasticcere di confezionare una torta per il ricevimento nuziale di una
coppia omosessuale, si è concentrata
sull’illegittimità del procedimento condotto dalla
Commissione che se ne era occupata in prima istanza, non risolvendo il
problema, più ampio, della facoltà concessa o meno ai
proprietari di servizi nuziali di rifiutare, sulla base dei loro
convincimenti, clienti che intendano celebrare nozze tra persone
dello stesso sesso. La Corte ha quindi evitato di pronunciarsi
sul problema costituzionale specifico, rilevando invece una
discriminazione religiosa all’interno del procedimento di
accertamento della discriminazione di orientamento sessuale..

Sentenza 15 giugno 2018, n.2018 SCC 33

La Corte Suprema canadese ha stabilito che la Law Sociey
dell'Ontario (precedentemente, "Law Society of Upper
Canada") può legittimamente negare la sua approvazione ad
un'università, necessaria perché i laureati di
questa possano accedere alla professione legale, se quell'ateneo
impone ai suoi studenti codici di condotta religiosamente orientati
che vietano rapporti sessuali fuori dal matrimonio tra uomo e donna.

Sentenza 15 giugno 2018, n.2018 SCC 32

La Corte Suprema canadese ha stabilito che la Law Sociey della British
Columbia può legittimamente negare la sua approvazione ad
un'università, necessaria perché i laureati di
questa possano accedere alla professione legale, se quell'ateneo
impone ai suoi studenti codici di condotta religiosamente orientati
che vietano rapporti sessuali fuori dal matrimonio tra uomo e donna.

Sentenza 10 aprile 2018, n.31/2018

Il Tribunale
Costituzionale spagnolo ha rigettato il ricorso proposto da più
di cinquanta parlamentari socialisti avverso diverse disposizioni
della Ley Org
ánica 8/2013. Dopo aver chiarito che
un'educazione scolastica differenziata in ragione del sesso degli
alunni non costituisce un modello educativo di per sé
discriminatorio, la Corte ha ribadito che la possibilità di
avvalersi su base volontaria dell'insegnamento della religione
nelle scuole pubbliche non è in contrasto con la
neutralità dello Stato, ma è anzi una forma di esercizio
di quel diritto alla libertà religiosa necessariamente
garantito dal principio di laicità positiva che caratterizza il
sistema costituzionale spagnolo.

 
Si ringrazia per la segnalazione del documento la Professoressa
Adoración Castro Jover dell'Università del
País Vasco.

Guidance 06 ottobre 2017

"1. The freedom of religion is a fundamental right of paramount
importance, expressly protected by federal law.
Religious
liberty is enshrined in the text of our Constitution and in numerous
federal statutes. It encompasses the right of all Americans to
exercise their religion freely, without being coerced to join an
established church or to satisfy a religious test as a qualification
for public office. It also encompasses the right ofall Americans to
express their religious beliefs, subject to the same narrow limits
that apply to all forms of speech. In the United States, the free
exercise of religion is not a mere policy preference to be traded
against other policy preferences. It is a fundamental right."

Executive Order 04 maggio 2017

"Section 1. Policy. It shall be the policy of the executive
branch to vigorously enforce Federal law's robust protections for
religious freedom. The Founders envisioned a Nation in which religious
voices and views were integral to a vibrant public square, and in
which religious people and institutions were free to practice their
faith without fear of discrimination or retaliation by the Federal
Government. For that reason, the United States Constitution enshrines
and protects the fundamental right to religious liberty as
Americans' first freedom. Federal law protects the freedom of
Americans and their organizations to exercise religion and participate
fully in civic life without undue interference by the Federal
Government. The executive branch will honor and enforce those
protections."

Sentenza 23 novembre 2016, n.11961

La Corte ha ritenuto non riscontrabile le condizioni per il
riconoscimento richiesto, non risultando comprovata l'appartenenza
alla "razza ebraica" dell'istante all'epoca delle
persecuzioni razziali, non avendo lo stesso fornito adeguati elementi
di valutazione al riguardo (in particolare, dall’atto di nascita
non si rinviene l'annotazione discriminatoria "di razza
ebraica", né risulta la sua appartenenza alla religione
ebraica o l'iscrizione ad una Comunità Ebraica).

Sentenza 25 luglio 2007, n.16417

L’art. 19, comma 1 del D.Lgs. 286/98 stabilisce il divieto di
espulsione dello straniero verso Stati in cui potrebbe essere
sottoposto a persecuzioni per motivi di razza, di sesso, di lingua, di
cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni
personali o sociali. Il semplice richiamo alla rilevanza penale
attribuita all’omosessualità nello stato di origine (nel caso di
specie, il Senegal), tuttavia, non vale di per sé ad integrare gli
estremi del fatto persecutorio, essendo questo configurabile soltanto
laddove la sanzione penale sia prevista con riferimento alla qualità
dell’agente. Ai fini dell’accertamento della ravvisabilità o meno
di un fatto persecutorio occorre cioè stabilire, se la legislazione
straniera preveda come reato il fatto in sé dell’omosessualità
ovvero soltanto l’ostentazione delle pratiche omosessuali non
conformi al sentimento pubblico di quel paese. Solo nella prima
ipotesi, infatti, alla stregua dei principi generali di libertà e
dignità della persona, può ritenersi ravvisabile un fatto
persecutorio.

Decreto legislativo 06 settembre 2005, n.206

Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206: “Codice del consumo, a norma dell’articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229” (da “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” n. 235 del 8 ottobre 2005, Supplemento ordinario, n. 162) (omissis) Art. 30. Divieti 1. E' vietata la televendita che offenda la dignità umana, comporti discriminazioni di razza, […]