Apologia di terrorismo e libertà d’espressione, la pronuncia del Conseil constitutionnel francese
Data:
19 giugno 2020
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Il Consiglio Costituzionale francese ha chiarito che il reato di "recel d'apologie"di atti terrorismo mina la libertà di espressione in maniera non necessaria e proporzionata. Il Conseil ha ritenuto infatti che, se da una parte l'apologia di terrorismo favorisce l'ampia diffusione di idee pericolose, dall'altra il mero possesso di fascicoli o documenti apologetici non produce lo stesso effetto se non per la possibilità di dare origine a una nuova trasmissione pubblica. Se, conformemente all'interpretazione adottata dalla Corte di cassazione, il perseguimento di questo reato presuppone che il reo aderisca all'ideologia espressa nei documenti apologetici, la detenzione materiale di detti file o documenti non possono da soli stabilire l'esistenza di una volontà di commettere atti terroristici o di promuoverli.