Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 29 Aprile 2008

Circolare ministeriale 22 aprile 2008, n.45

Ministero della Pubblica Istruzione. Circolare ministeriale 22 aprile 2008, n. 45: “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione relativamente all’insegnamento della religione cattolica”.

Nel corrente anno scolastico 2007-08 è stata avviata la prima attuazione delle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, allegate al DM 31-7-2007Direttiva n. 68 del 3-8-2007. Tali Indicazioni sono state oggetto di una prima graduale attuazione nei primi mesi del corrente anno scolastico, secondo le istruzioni fornite dalla Direttiva n. 68 del 3-8-2007, mentre con la nota ministeriale del 31-1-2008 è stata avviata una fase di confronto che dovrebbe condurre le scuole, nella seconda metà del corrente anno scolastico, a sintonizzare i Piani dell’offerta formativa del prossimo anno scolastico con dette Indicazioni. Come era esplicitato nel testo delle stesse Indicazioni per il curricolo, «l’insegnamento della Religione Cattolica è disciplinato dagli accordi concordatari in vigore. I traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi di apprendimento saranno definiti d’intesa con l’autorità ecclesiastica, come da disposizione concordataria». In attuazione di tale intento, la presidenza della Conferenza episcopale italiana ha proposto a questo Ministero uno specifico progetto di revisione delle indicazioni didattiche già in vigore per l’insegnamento della religione cattolica al fine di armonizzare la collocazione di questa disciplina nel nuovo impianto curricolare della scuola dell’infanzia e delle scuole del primo ciclo. Accertata la coerenza di tale proposta con le linee portanti delle Indicazioni per il curricolo, si ritiene di poter accogliere il documento della Conferenza episcopale italiana e quindi avviare la prima attuazione dei relativi contenuti al fine di consentire anche all’insegnamento della religione cattolica di inserirsi adeguatamente nei Piani dell’offerta formativa che le scuole stanno attualmente redigendo per il prossimo anno scolastico. Pertanto si allega alla presente circolare il documento di lavoro contenente lo Strumento base (Allegato 1), la relativa Legenda (Allegato 2) e il relativo Protocollo (Allegato 3), affinché tutte le scuole possano prenderne visione e tenerne conto nella propria programmazione educativa e didattica e nella redazione dei Piani dell’offerta formativa. L’azione che così prende il via si allinea a quella già in corso per il resto del curricolo delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo, per svolgersi nel corso del prossimo anno scolastico 2008-09, al fine di giungere ad un testo condiviso delle Indicazioni che possa essere sottoposto alle valutazioni conclusive del Presidente della Conferenza episcopale italiana e del Ministro pro tempore in vista di una formale adozione in tutte le scuole a partire dall’anno scolastico 2009-10, nel rispetto delle procedure previste in materia dal vigente regime concordatario e in particolare dal DPR 751/85.

Il Ministro Fioroni

ALLEGATO 1

Su proposta della Conferenza Episcopale Italiana:
Strumento base per la prima attuazione relativa all’insegnamento della religione cattolica nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole del primo ciclo di istruzione
Bozza di Obiettivi di apprendimento e di Traguardi per lo sviluppo delle competenze per l’IRC
(in relazione alle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione allegate al D.M. 31 luglio 2007)

LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Inserire alla fine del paragrafo “I CAMPI DI ESPERIENZA”, dopo le parole riportate in corsivo
[…] In particolare nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare occasioni e possibilità di esperienze volte a favorire lo sviluppo della competenza, che a questa età va inteso in modo globale e unitario.
Le attività in ordine all’insegnamento della religione cattolica, per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, valorizzano la dimensione religiosa, promuovono la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuiscono a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi relativi all’Irc sono distribuiti nei vari campi di esperienza.

Alla fine dei Traguardi relativi ai diversi campi di esperienza inserire:
Il sé e l’altro
Relativamente alla religione cattolica
– Scopre nel Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di ogni persona e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per iniziare a maturare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.
Il corpo in movimento
Relativamente alla religione cattolica
– Esprime con il corpo la propria esperienza religiosa per cominciare a manifestare adeguatamente con i gesti la propria interiorità, emozioni ed immaginazione.
Linguaggi, creatività, espressione
Relativamente alla religione cattolica
– Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi tipici della vita dei cristiani (feste, preghiere, canti, spazi, arte), per esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.
I discorsi e le parole
Relativamente alla religione cattolica
– Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso.
La conoscenza del mondo
Relativamente alla religione cattolica
– Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.

LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO

Inserire verso la fine del paragrafo “IL SENSO DELL’ESPERIENZA”, penultimo capoverso, dopo le parole riportate in corsivo
[…] si confrontano per ricercare significati e elaborare mappe cognitive
Riflettono e si interrogano sul senso della loro esperienza per elaborare ed esprimere un progetto di vita, che si integri nel mondo reale in modo dinamico, armonico ed evolutivo.

AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA

Inserire al termine del primo capoverso, dopo le parole riportate in corsivo
[…] Corpo, Movimento e Sport, Religione cattolica.

Inserire al termine del settimo capoverso, dopo le parole riportate in corsivo, un capoverso a sé stante
[…] linguaggio verbale di essere usato come strumento di riflessione e di metacognizione.
A partire dal confronto interculturale e interreligioso, l’alunno si interroga sulla propria identità e sugli orizzonti di senso verso cui può aprirsi, affrontando anche le essenziali domande religiose e misurandosi con i codici simbolici con cui esse hanno trovato e trovano espressione. In tale contesto si collocano gli strumenti per cogliere, interpretare e gustare le espressioni culturali e artistiche offerte dalle diverse tradizioni religiose e l’insegnamento della religione cattolica, impartito secondo gli accordi concordatari e le successive intese.

Inserire nella sequenza delle discipline, dopo arte e immagine:
Religione cattolica
Il confronto esplicito con la dimensione religiosa dell’esperienza umana svolge un ruolo insostituibile per la piena formazione della persona. Esso permette, infatti, l’acquisizione e l’uso appropriato di strumenti culturali che, portando al massimo sviluppo il processo di simbolizzazione che la scuola stimola e promuove in tutte le discipline, consente la comunicazione anche su realtà altrimenti indicibili e inconoscibili. Il confronto, poi, con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti.
La religione cattolica è parte costitutiva del patrimonio culturale, storico ed umano della società italiana; per questo, secondo le indicazioni dell’Accordo di revisione del Concordato, la Scuola Italiana si avvale della collaborazione della Chiesa cattolica per far conoscere i principi del cattolicesimo a tutti gli studenti che vogliano avvalersi di questa opportunità. L’insegnamento della religione cattolica (Irc) a scuola, mentre offre una prima conoscenza dei dati storico-positivi della Rivelazione cristiana, favorisce e accompagna lo sviluppo intellettuale e di tutti gli altri aspetti della persona, mediante l’approfondimento critico delle questioni di fondo poste dalla religione stessa. Per tale motivo, come espressione della laicità dello stato, l’Irc è offerto a tutti in quanto opportunità preziosa per la conoscenza del cristianesimo, come radice di tanta parte della cultura italiana ed europea. Stanti le disposizioni concordatarie, nel rispetto della libertà di coscienza, è data agli studenti la possibilità di avvalersi o meno dell’Irc.
La proposta educativa dell’Irc consistente nella risposta cristiano-cattolica ai grandi interrogativi posti dalla condizione umana (ricerca identitaria, vita di relazione, complessità del reale, scelte di valore, origine e fine della vita, radicali domande di senso…), sarà offerta nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità diversificate a seconda della specifica fascia d’età, approfondendo le implicazioni antropologiche, sociali e valoriali, e promuovendo un confronto mediante il quale la persona, esercitando la propria libertà, riflette e si orienta per la scelta di un responsabile progetto di vita. Emerge così un ulteriore contributo dell’Irc alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso.
In tal senso l’Irc – al di là di una sua collocazione più propria nell’area linguistico-artistico-espressiva – si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari, per proporre percorsi di sintesi che, da una peculiare angolatura, aiutino gli allievi a costruire mappe culturali in grado di ricomporre nella loro mente una comprensione sapienziale e unitaria della realtà.
I traguardi per lo sviluppo delle competenze sono formulati in modo da espri-mere la tensione verso tale prospettiva e collocare le differenti conoscenze e abilità in un orizzonte di senso che ne espliciti per ciascun alunno la portata esistenziale.
Gli obiettivi di apprendimento per ogni fascia d’età sono articolati in quattro ambiti tematici:
– Dio e l’uomo, con i principali riferimenti storici e dottrinali del cristianesimo;
– la Bibbia e le fonti, per offrire una base documentale alla conoscenza;
– il linguaggio religioso, nelle sue declinazioni verbali e non verbali;
– i valori etici e religiosi, per illustrare il legame che unisce gli elementi squisitamente religiosi con la crescita del senso morale e lo sviluppo di una convivenza civile e responsabile.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria
– L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sugli elementi fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive, riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi rispetto al modo in cui lui stesso percepisce vive tali festività.
– Riconosce nella Bibbia, libro sacro per ebrei e cristiani, un documento fondamentale della cultura occidentale, distinguendola da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza culturale ed esistenziale.
– Confronta la propria esperienza religiosa con quella di altre persone e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e cercano di mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il valore specifico dei Sacramenti e si interroga sul significato che essi hanno nella vita dei cristiani.
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria
Dio e l’uomo
– Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore, Padre e che fin dalle origini ha stabilito un’alleanza con l’uomo.
– Conoscere Gesù di Nazareth come Emmanuele e Messia, testimoniato e risorto.
– Individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua missione.
– Identificare come nella preghiera l’uomo si apra al dialogo con Dio e riconoscere, nel “Padre Nostro”, la specificità della preghiera cristiana.
La Bibbia e le altre fonti
– Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione, le vicende e le figure principali del popolo d’Israele, gli episodi chiave dei racconti evangelici e degli Atti degli apostoli.
– Confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni.
Il linguaggio religioso
– Riconoscere i segni cristiani del Natale e della Pasqua, nell’ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà popolare.
– Conoscere il significato di gesti e segni liturgici come espressione di religiosità.
I valori etici e religiosi
– Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo.
– Apprezzare l’impegno della comunità umana e cristiana nel porre alla base della convivenza l’amicizia e la solidarietà.
Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria
Dio e l’uomo
– Sapere che per la religione cristiana Gesù è il Signore, che rivela all’uomo il Regno di Dio con parole e azioni.
– Descrivere i contenuti principali del credo cattolico.
– Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane.
– Individuare nei sacramenti e nelle celebrazioni liturgiche i segni della salvezza di Gesù e l’agire dello Spirito Santo nella Chiesa fin dalle sue origini.
– Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni.
La Bibbia e le altre fonti
– Conoscere la struttura e la composizione della Bibbia.
– Leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche, riconoscendone il genere letterario e individuandone il messaggio principale.
– Identificare i principali codici dell’iconografia cristiana.
– Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi e in Maria, la madre di Gesù.
Il linguaggio religioso
– Intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa.
– Riconoscere il valore del silenzio come “luogo” di incontro con se stessi, con l’altro, con Dio.
– Individuare significative espressioni d’arte cristiana (a partire da quelle presenti nel territorio), per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli.
– Rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti, la propria fede e il proprio servizio all’uomo.
I valori etici e religiosi
– Scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell’uomo e confrontarla con quella delle principali religioni non cristiane.
– Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, anche per un personale progetto di vita.
Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado
– L’alunno è aperto alla sincera ricerca della verità e sa interrogarsi sull’assoluto, cogliendo l’intreccio tra dimensione religiosa e culturale. Sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità accogliente, apprezzando il rapporto tra il “credo” professato e gli usi e costumi del popolo di appartenenza, a partire da ciò che osserva nel proprio territorio.
– Individua, a partire dalla Bibbia, le tappe essenziali della storia della salvezza, della vita e dell’insegnamento di Gesù, del cristianesimo delle origini, gli elementi fondamentali della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e presente elaborando criteri per una interpretazione consapevole.
– Riconosce i linguaggi espressivi della fede (simboli, preghiere, riti, ecc.), ne individua i frutti e le tracce presenti a livello locale, italiano ed europeo, imparando a fruirne anche in senso estetico e spirituale.
– Coglie le implicazioni etiche della fede cristiana e vi riflette in vista di scelte di vita progettuali e responsabili, si interroga sul senso dell’esistenza e la felicità, impara a dare valore ai propri comportamenti, relazionandosi in maniera armoniosa con se stesso, con gli altri, con il mondo che lo circonda.
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado
Dio e l’uomo
– Confrontare alcune categorie fondamentali per la comprensione della fede ebraico-cristiana (rivelazione, messia, risurrezione, salvezza…) con quelle delle altre religioni.
– Approfondire l’identità storica di Gesù e correlarla alla fede cristiana che riconosce in Lui il Figlio di Dio fatto uomo, Salvatore del mondo.
– Considerare, nella prospettiva dell’evento Pasquale, la predicazione, l’opera di Gesù e la missione della Chiesa nel mondo.
– Riconoscere la Chiesa, generata dallo Spirito Santo, realtà universale e locale, comunità edificata da carismi e ministeri, nel suo cammino lungo il corso della storia.
– Confrontarsi con il dialogo fede e scienza, intese come letture distinte ma non conflittuali dell’uomo e del mondo.
La Bibbia e le altre fonti
– Utilizzare la Bibbia come documento storico-culturale e riconoscerla anche come parola di Dio nella fede della Chiesa.
– Individuare il messaggio centrale dei testi biblici, utilizzando informazioni sto-rico-letterarie e seguendo metodi diversi di lettura.
– Decifrare la matrice biblica delle principali produzioni artistiche (letterarie, musicali, pittoriche, architettoniche…) italiane ed europee.
Il linguaggio religioso
– Distinguere segno, significante e significato nella comunicazione religiosa e nella liturgia sacramentale.
– Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell’epoca tardo-antica, medievale e moderna.
– Individuare la specificità della preghiera cristiana nel confronto con altre religioni.
– Individuare gli elementi e i significati dello spazio sacro nel medioevo e nell’epoca moderna.
I valori etici e religiosi
– Comprendere il significato della scelta di una proposta di fede per la realizzazione di un progetto di vita libero e responsabile.
– Motivare, in un contesto di pluralismo culturale e religioso, le scelte etiche dei cattolici rispetto alle relazioni affettive e al valore della vita dal suo inizio al suo termine.
– Riconoscere l’originalità della speranza cristiana, in risposta al bisogno di salvezza della condizione umana nella sua fragilità, finitezza ed esposizione al male.

ALLEGATO 2

Su proposta della Conferenza Episcopale Italiana: Legenda

Bozza di Obiettivi di apprendimento e Traguardi per lo sviluppo delle competenze per l’IRC
(in relazione alle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione allegate al D.M. 31 luglio 2007)

La bozza “Obiettivi di apprendimento e Traguardi per lo sviluppo delle competenze per l’IRC” sottoposta all’attenzione del gruppo di sperimentatori risponde ad alcuni criteri redazionali che in parte costituiscono dei vincoli anche per le correzioni. Ovviamente i vincoli tengono conto dell’attuale format redazionale del documento ministeriale.

Scuola dell’infanzia

Il testo ministeriale non contiene riferimenti espliciti alla Religione cattolica nonostante che vi sia il riferimenti all’esperienza di cui espressione è anche la dimensione religiosa. Qui proponiamo, oltre agli obiettivi e traguardi IRC nei diversi campi di esperienza, anche un’integrazione al testo introduttivo, verosimilmente in più punti, per rendere più evidente l’apertura alla dimensione religiosa e gli agganci alla religione cattolica in riferimento al patrimonio storico e culturale del popolo italiano.

Scuola del Primo ciclo

Nella premessa generale al primo ciclo, si suggerisce, al termine del paragrafo denominato “Il senso dell’esperienza”, di recuperare un riferimento esplicito al “progetto di vita”.
Tra le aree disciplinari attualmente previste dall’impianto delle nuove Indicazioni quella in cui l’Irc potrebbe essere collocata in maniera adeguata è la prima (linguistico-artistico-espressiva), nella quale trova uno spazio significativo anche l’attenzione alla dimensione religiosa dell’esperienza umana, insieme alle altre “espressioni di umanità” e di scelte valoriali che già vi sono contemplate, integrando ciò che risulterebbe non esplicitato.
Le “quattro categorie di base” in cui sono articolati gli OA rappresentano a loro volta un’ipotesi di lavoro, che chiediamo di vagliare e rivedere.
I Traguardi sono stati formulati con un riferimento esplicito alla dimensione educativo-esistenziale, mentre gli obiettivi sono sostanzialmente abilità e conoscenze.

I testi con sfondo di colore diverso
I passi evidenziati in giallo indicano i punti in cui inserire gli aspetti sperimentali circa le indicazioni.
Per i traguardi IRC è stato mantenuto lo sfondo azzurro per uniformità con i Traguardi delle altre discipline presenti nel testo del MPI.

ALLEGATO 3

Su proposta della Conferenza Episcopale Italiana:

(in relazione alle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione allegate al D.M. 31 luglio 2007)

Protocollo per la prima attuazione della bozza di traguardi e obiettivi per l’IRC
La prima attuazione dei nuovi Obiettivi di apprendimento (OA) e Traguardi per lo sviluppo delle competenze (TSC) per l’Insegnamento della religione cattolica (Irc) risponde a tre obiettivi fondamentali.
In primo luogo ci si propone di contribuire, secondo le specificità culturali proprie della disciplina, al processo di riflessione e ripensamento delle Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione che sono state affidate alle scuole in via sperimentale (e che quindi possono essere modificate).
Un secondo obiettivo è quello di verificare le modalità con cui l’Irc si possa inserire proficuamente in tali Indicazioni, “nel quadro delle finalità della scuola”, come previsto dal Concordato tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede.
Un terzo obiettivo è quello di progredire nel continuo ripensamento delle modalità culturali e didattiche con cui l’Irc si incarna nella scuola e nella società italiana, con una propria autonomia culturale, che coglie nell’evoluzione della normativa l’occasione per rinnovarsi in un dinamismo che mantiene sempre viva la fedeltà alle proprie radici culturali e ai riflessi pedagogici che queste sono in grado di generare.
La logica complessiva della prima attuazione risponde al criterio della Ricerca azione (RA), per cui il gruppo degli sperimentatori (in primo luogo i docenti che hanno seguito un percorso di formazione pluriennale in qualità di formatori dei formatori, a livello nazionale) sarà costantemente in contatto con il Gruppo di supporto (costituito da esperti del mondo accademico e da insegnanti in servizio nei vari ordini e gradi di scuola). Si potrà in tal modo avviare una attuazione con un protocollo “leggero”, che si potrà costantemente ridefinire in ragione delle sollecitazioni che il gruppo degli sperimentatori restituirà all’équipe degli esperti e viceversa. In questa fase viene dunque definito solo il protocollo di avvio della azione stessa, con le modalità di interazione tra i due gruppi.
La finalità di tutta l’operazione è quella di giungere a definire nuovi OA e TSC per l’Irc nelle scuole dell’infanzia e nel primo ciclo d’istruzione in tempo utile per vederne inserito il testo nella versione definitiva delle Indicazioni, di cui si prevede l’entrata in vigore nell’anno scolastico 2009-10.
Analisi delle Indicazioni
Il testo delle Indicazioni Nazionali e la logica a cui queste si ispirano è già stato presentato al gruppo dei formatori (ora anche sperimentatori) in occasione del Corso Nazionale che si è tenuto ad Assisi dal 7 al 10 ottobre 2007. In tale sede si è riunito anche il Gruppo di supporto, avviando un processo di accompagnamento dei docenti formatori che in prima istanza si è tradotto nella produzione di testi per l’analisi dei documenti ministeriali, tenendo conto della prospettiva specifica dell’Irc.
Il lavoro di analisi è proseguito e prosegue a livello regionale, dove i formatori nazionali hanno promosso – sulla base delle suggestioni condivise al corso nazionale – occasioni di formazione per i formatori regionali e diocesani.
Prosegue anche il lavoro di approfondimento e confronto da parte del Gruppo di supporto, che – man mano che i testi raggiungono un buon grado di elaborazione condivisa – può mettere a disposizione dei formatori/sperimentatori i materiali predisposti. In tale contesto si colloca anche l’impegno (da parte dello stesso Gruppo di supporto) di elaborare suggerimenti correttivi per il testo delle Indicazioni, da offrire al MPI come contributo per una loro opportuna revisione.
La prima attuazione di Obiettivi e Traguardi tra continuità e innovazione
Il testo della bozza di TSC e OA viene affidato agli sperimentatori perché se ne servano in termini operativi a tre livelli: come oggetto di analisi culturale (con eventuali proposte migliorative), come strumento per la applicazione didattica in classe, come strumento per la formazione degli insegnanti a livello territoriale.
La applicazione didattica seguirà vie convergenti ma non coincidenti per quanto riguarda i TSC e gli OA.
A tutti i docenti sperimentatori sarà chiesto di analizzare i TSC, verificarne la plausibilità rispetto al loro lavoro didattico, elaborare metodologie per l’osservazione delle competenze effettivamente maturate dagli allievi, confrontare le competenze effettive degli allievi (che sono sempre – per loro natura – personali, “idiografiche” e non standardizzabili) con gli “ambiti di competenza” espressi dai Traguardi, i quali vengono dunque considerati come attrattori culturali per una progettazione consapevole e non come “standard” a cui gli allievi dovrebbero adeguarsi.
Il lavoro sugli OA si articolerà invece chiedendo ai docenti sperimentatori di concentrarsi prevalentemente su alcuni di essi, pur tenendo conto del fatto che nessun obiettivo può essere assunto in modo parcellizzato e senza riferimento agli altri obiettivi, tanto dell’Irc, come delle altre discipline. La verifica della funzionalità dell’attuale formazione degli OA in vista di un opportuno lavoro interdisciplinare sarà un altro dei punti di attenzione richiesti agli sperimentatori.
L’ultimo ambito di attuazione riguarda, si è detto, la formazione degli insegnanti, a livello diocesano e regionale. Oltre alla presentazione della bozza di TSC e OA, si opererà in tal senso con modalità di tipo laboratoriale, chiedendo a gruppi selezionati di insegnanti di analizzare e discutere il testo, effettuare eventuali sperimentazioni di alcuni obiettivi e traguardi (secondo le modalità previste anche per gli sperimentatori nazionali), “restituire” – sempre in sede di laboratorio formativo – considerazioni e suggerimenti conseguenti.
Monitoraggio e accompagnamento del lavoro degli sperimentatori
Durante tutto il percorso di prima attuazione saranno attivi due spazi di interazione “on line”, in stretto collegamento tra di loro: una piattaforma di e-learning con la possibilità di interazione sia asincrona (forum) sia eventualmente sincrona (chat in giorni e orari predefiniti) tra gli sperimentatori e con il responsabile del Gruppo di supporto (prof. Porcarelli); un forum riservato con possibilità di condivisione di materiali di lavoro per i membri del gruppo di supporto.
In tal modo le questioni che sorgeranno nel corso della prima attuazione e saranno condivise nello spazio e-learning degli sperimentatori, potranno essere trasmesse al Gruppo di supporto per consulenze, produzione di materiali ad hoc, eventuali interventi in presenza (ove richiesti). Contestualmente il Gruppo di supporto – mentre prosegue il proprio lavoro di analisi dei documenti e predisposizione di ulteriori contributi da offrire al Servizio Irc – potrà trarre stimolo dall’attività degli sperimentatori e verificare le proprie ipotesi di lavoro.
Fasi e tempi
Riportiamo in termini schematici le fasi e i tempi del percorso di prima attuazione:
1 Presentazione delle nuove Indicazioni per il curricolo come
contesto normativo della prima attuazione – Ottobre 2007
2 Predisposizione della bozza di Traguardi e Obiettivi per la prima attuazione – Gennaio 2008
3 Invio della bozza agli sperimentatori e avvio del processo di attuazione – Febbraio 2008
4 Applicazione in classe dei Traguardi e degli Obiettivi ad opera dei docenti sperimentatori / accompagnamento monitoraggio da parte del gruppo di supporto – Marzo – Giugno 2008
5 Incontro di valutazione dei risultati della prima fase di attuazione e del monitoraggio – Fine Giugno 2008
6 Incontro di formazione formatori, verifica del protocollo e avvio della seconda fase della attuazione – Ottobre 2008
7 Seconda fase della attuazione (tenendo conto delle indicazioni
emerse dal monitoraggio) 2008 – Ottobre – Dicembre
8 Redazione del report finale e della nuova versione degli OA e TSC2009 – Gennaio – Febbraio