Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 31 Gennaio 2005

Deliberazione 19 maggio 2004, n.569

Deliberazione del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna 19 maggio 2004, n. 569: “Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali. Obiettivi, linee di indirizzo e procedure per il triennio 2004-2006”.

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:

• la L.R. 24 marzo 2000, n. 18 “Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali”;
• in particolare l’art. 7 che prevede che la Giunta predisponga il programma poliennale degli interventi da sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale;
• l’Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, recante “Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali. Obiettivi, linee di indirizzo e procedure per il triennio 2004-2006 (L.R. 24 marzo 2000, n. 18)”;

Acquisiti i pareri della Conferenza Regione-Autonomie locali e dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali, a norma del citato art. 7, rispettivamente in data 26.04.2004 e in data 5.4.2004;

Dato atto, relativamente al contenuto della presente deliberazione, ai sensi dell’art. 4, comma 6, L.R. 19 novembre 1992, n. 41 e della propria delibera n. 447/2003, con la quale sono state fissate le direttive per l’esercizio delle funzioni dirigenziali del parere di regolarità amministrativa espresso dal Direttore Generale Cultura, Formazione e Lavoro, Dott.ssa Cristina Balboni;

Su proposta dell’Assessore competente per materia;

A voti unanimi e palesi

DELIBERA

1. di proporre al Consiglio regionale l’approvazione del “Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali. Obiettivi, linee di indirizzo e procedure per il triennio 2004-2006 (L.R. 24 marzo 2000, n. 18)”, contenuto nell’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto;

2. di dare atto che all’attuazione del presente Programma provvederà la Giunta regionale con propri atti deliberativi con le modalità e nelle forme contenute nel sopracitato Allegato A;

3. di pubblicare, integralmente, la presente deliberazione, ad avvenuta approvazione da parte del Consiglio regionale, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

ALLEGATO A

REGIONE EMILIA-ROMAGNA

ASSESSORATO ALLA CULTURA, SPORT
E PROGETTI PER I RAPPORTI CON I CITTADINI
Servizio Cultura, Sport e Tempo Libero

Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali.

OBIETTIVI, Linee di indirizzo E PROCEDURE
per il triennio 2004-2006 (L.R. 24/3/2000, n.18)

(Omissis)

1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO

1.1 IL QUADRO ISTITUZIONALE E FINANZIARIO
Nell’individuare gli obiettivi e le linee di indirizzo che la Regione intende perseguire con il Programma triennale 2004-2006, in attuazione della L.R. 18/2000 “Norme in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali”, si ritiene importante richiamare alcuni punti di riflessione, in particolare sugli elementi che caratterizzano il contesto all’interno del quale ci si trova attualmente ad operare. Un contesto caratterizzato – come già sottolineato in occasione dell’assunzione di altri analoghi provvedimenti regionali (Programma triennale dello spettacolo, Programma triennale relativo alla promozione di interventi e attività culturali) – dall’introduzione di modifiche rilevanti sul piano normativo, conseguenti alla riforma del Titolo V della Costituzione, ma anche dalla presenza di forti incertezze e conflittualità sul piano istituzionale e da una grave e generale riduzione dei trasferimenti delle risorse finanziarie dallo Stato alle Regioni.
Tra i cambiamenti normativi più significativi a livello nazionale, il decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004, relativo al nuovo “Codice dei beni culturali e del paesaggio” e adottato in attuazione della L. 137/2002, costituisce certamente il provvedimento più rilevante, per le innovazioni che con esso sono state introdotte in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, sul piano delle definizioni, dei contenuti, delle competenze, delle relazioni tra i soggetti interessati, ecc.
Per quanto riguarda la tutela, al fine di garantirne l’esercizio unitario, ai sensi dell’articolo 118 della Costituzione, le funzioni sono attribuite al Ministero per i Beni e le Attività culturali, con un’importante apertura, tuttavia, alla cooperazione delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, da attuarsi attraverso specifici accordi o intese e sulla base dei principi di differenziazione e adeguatezza; per la valorizzazione, invece, dove le Regioni hanno la potestà regolamentare, il principio di collaborazione con le altre amministrazioni è fortemente richiamato, rendendo più costante e proficuo il confronto con gli enti locali.
In particolare per quanto riguarda le funzioni di tutela sui beni librari, già delegate alle Regioni dal DPR 3/72, l’approvazione del nuovo Codice rende ora possibile definire con lo Stato uno specifico accordo per un ampliamento delle stesse funzioni, ricomprendendo tra gli interventi anche le r accolte librarie private, le carte geografiche, gli spartiti musicali, fotografie, pellicole o altro materiale audiovisivo, con negativi e matrici, non appartenenti allo Stato.
La collaborazione sempre più ampia tra i diversi soggetti, perseguita dalla Regione, in una logica di concertazione degli obiettivi, degli impegni reciproci e delle risorse, potrà così affermarsi con più decisione, consentendo importanti sviluppi e una maggiore efficacia delle azioni di valorizzazione dei beni culturali. E’ in questo quadro, del resto, che si inserisce anche il supporto che potrà fornire la Commissione regionale per i beni e le attività culturali, di cui al D.Lgs. 112/98, artt. 154 e 155, formalmente istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 213 del 30 luglio 2003.
Sul versante regionale particolare rilievo assume invece il processo avviato con l’adozione da parte della Giunta regionale nel marzo 2003 della Direttiva relativa agli “Standard e obiettivi di qualità per biblioteche, archivi storici e musei”, pubblicata sul B.U.R n. 56 del 17 aprile 2003. Elaborata dall’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN) ai sensi dell’art. 10 della L.R. 18/2000, in collaborazione con i soggetti interessati e con le organizzazioni di settore, la Direttiva costituisce un provvedimento importante, in quanto strumento operativo attraverso il quale raggiungere progressivamente maggiori e più diffusi livelli di qualità, tali da incrementare la fruizione pubblica degli istituti culturali e garantire un più adeguato sviluppo dei servizi di conservazione, gestione e valorizzazione dei beni librari, documentari e museali.
Coerentemente con tali obiettivi di qualità, la Regione Emilia-Romagna, pur in presenza delle note difficoltà finanziarie, determinate, come già accennato, da una grave contrazione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni e più in generale da una diminuzione delle risorse pubbliche, conferma con il presente Programma il proprio impegno politico e finanziario, così come emerge del resto anche nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria e dal bilancio di previsione per l’esercizio 2004.
Si tratta di uno sforzo importante, al quale deve corrispondere un impegno da parte di tutti i soggetti interessati a ricercare modalità di utilizzo delle risorse improntate a criteri programmatici mirati, in una logica di condivisione degli obiettivi, degli impegni e delle responsabilità, ma anche di efficacia degli interventi e di produttività della spesa.

1.2 ORGANIZZAZIONE BIBLIOTECARIA ED ORGANIZZAZIONE MUSEALE IN EMILIA-ROMAGNA

Un secondo ambito di riflessione, utile a comprendere meglio gli obiettivi che la Regione intende perseguire nel prossimo triennio, riguarda alcune prime valutazioni sugli effetti prodotti dall’attuazione della L.R.18/2000 e sui processi attivati con il Programma triennale 2001-2003, sia in ambito bibliotecario, archivistico che museale.

1.2.1 Organizzazione bibliotecaria

In particolare per quanto riguarda l’organizzazione bibliotecaria, tra i risultati del lavoro degli ultimi anni ritenuti più significativi, due elementi vanno certamente sottolineati: lo sviluppo di un servizio bibliotecario il più possibile omogeneo a livello regionale, seppure erogato da più punti d’accesso; l’informatizzazione di circa l’80% delle biblioteche pubbliche della regione, nonchè la partecipazione al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) anche di biblioteche di piccole dimensioni o di piccoli centri in tutte le province, garantendo così un costante miglioramento in termini qualitativi e quantitativi dei servizi.
Se, da un lato, l’azione della Regione, attraverso la Soprintendenza per i beni librari e documentari, si è incentrata nella promozione e nel coordinamento dei programmi e delle iniziative finalizzati all’integrazione dei servizi e delle attività delle diverse strutture bibliotecarie – in un’ottica di raccordo con le Province e con gli altri istituti culturali, pubblici e privati, operanti nel territorio – dall’altro lato, particolare attenzione è stata posta all’apertura di nuovi servizi bibliotecari e al potenziamento e alla riqualificazione di quelli esistenti.
In merito al tema dei servizi, va rammentato che la L.R. 18/2000 all’art. 12, comma 2, prescrive la gratuità dei servizi essenziali (consultazione, lettura e prestito).
Un positivo riscontro alle azioni intraprese sembra trovare conferma anche nei dati relativi ad Internet: una recente indagine condotta da ERVET ha infatti evidenziato che nella nostra regione l’85,5% dei punti di accesso pubblici a Internet è assicurato dalle biblioteche di Enti Locali. A ciò è anche legato il forte aumento delle opportunità offerte dalle biblioteche pubbliche alle richieste di alfabetizzazione informatica. Nello stesso tempo si è dato nuovo impulso all’attività di funzionamento e coordinamento dell’automazione bibliotecaria, sviluppando l’unificazione delle procedure tecniche, finalizzate allo scambio dell ’informazione bibliografica e documentaria.
Un ulteriore elemento che va sottolineato è la scelta operata da molti Comuni di ristrutturare e ampliare le sedi o procedere alla costruzione di un nuovo edificio da destinare a biblioteca, spesso prevedendo già in fase di progettazione l’organizzazione di spazi e servizi dedicati al patrimonio documentario e in particolare all’archivio storico comunale.
Una diretta conseguenza di questi interventi di edilizia bibliotecaria è rappresentata dall’incremento, ad esempio, delle sezioni ragazzi (come emerge dalla recente pubblicazione dei volumi relativi all’Emilia-Romagna del “Catalogo delle biblioteche d’Italia” in cui sono descritte 1050 biblioteche), che ha permesso il recupero di una fondamentale componente dell’utenza reale, oltre a rendere più concreto, rispetto al passato, il collegamento e la cooperazione con la scuola secondo quanto in dicato dalla stessa L.R. 18/00.
Anche in ambito archivistico, sebbene perduri ancora la prassi della “conservazione passiva” si registra un complessivo aumento di operatività dei servizi. Con l’ordinamento e l’inventariazione informatizzata – premesse indispensabili per la consultazione e la fruizione di archivi storici e raccolte documentarie – sono state valorizzate le potenzialità informative di qualificati servizi archivistici, e sono aumentate nuove prestazioni in ambito documentario da parte di istituti culturali presenti sul territorio, nella maggior parte dei casi bibliotecari.
E’ inoltre proseguita l’azio ne di salvaguardia del patrimonio archivistico degli Enti Locali (anche in raccordo con l’azione di tutela di competenza statale), resa necessaria dalla persistenza sul territorio regionale di situazioni ad alto rischio conservativo, favorendo, da un lato, l’acquisizione, attraverso donazioni, depositi e cofinanziamenti per l’acquisto e, dall’altro, la valorizzazione anche di archivi privati appartenenti a enti convenzionati.

1.2.2 Organizzazione museale

Anche per quanto riguarda l’organizzazione museale si ritiene importante evidenziare alcuni punti, frutto dell’analisi su quanto avvenuto con il Programma triennale precedente, unitamente ad alcune riflessioni su aspetti decisamente positivi, ma anche su elementi problematici.
Innanzi tutto va sottolineato come, il progressivo affermarsi, già con il Programma precedente, grazie alla collaborazione tra IBACN e Province, di una logica di sistema integrato sul territorio abbia favorito lo svilupparsi di un maggiore raccordo intersettoriale e di azioni finalizzate alla collaborazione fra istituti culturali, accrescendo la consapevolezza che tale modalità di lavoro costituisce la forma più idonea per garantire un’ampia conoscenza e fruibilità pubblica del patrimonio culturale regionale.
L’attenzione, inoltre, negli anni più recenti, da parte dei soggetti che concorrono a comporre il mosaico dei musei dell’Emilia-Romagna, allo sviluppo di elementi di organizzazione sistemica, in particolare per quanto attiene alla dimensione territoriale provinciale, ha consentito, e consentirà ulteriormente, una maggiore integrazione dei musei stessi con gli altri istituti culturali, attuando così uno de gli obiettivi fondamentali della L.R. 18/2000.
Come per le biblioteche e gli archivi, la qualità dei servizi e delle prestazioni – dalle proposte educative e di informazione culturale, alle attività di conservazione e catalogazione – rappresenta l’obiettivo primario e il terreno privilegiato di intervento. Il passaggio dall’individuazione di precisi standard ed obiettivi di qualità alla loro messa a regime, unitamente alla definizione degli strumenti e delle modalità per la loro attuazione, costituiscono l’impegno fondamentale del prossimo triennio, e in questo senso andranno caratterizzati i Piani museali 2004-2006.
Un ulteriore elemento di riflessione riguarda la dimensione e le modalità di sviluppo dei musei sul piano quantitativo. La recente rilevazione statistica sugli istituti museali (anno di riferimento 2000) ha evidenziato la presenza di 326 musei, mentre dalla rico
gnizione attualmente in corso per l’aggiornamento della banca dati musei (anno 2003) si rileva un consistente incremento.
Se ciò conferma la vitalità dei musei e la loro capacità di soddisfare le esigenze più diverse – dalla conservazione dei materiali alla conservazione della memoria di eventi o di personaggi, all’approfondimento sui temi più disparati – va però sottolineato come tale incremento presenti anche degli aspetti problematici, evidenziando come le iniziative non si siano sviluppate in modo organico e sulla base di un contesto di riferimento comune. In questo senso la Direttiva sugli Standard può rappresentare un strumento importante per definire alcune regole alle quali attenersi nel momento in cui si decide l’apertura di una nuova istituzione museale.
Più in generale, si può affermare che grande attenzione viene posta dai musei emiliano-romagnoli sia alla sempre miglior conoscenza delle raccolte (catalogazione), sia alla cura dei rapporti con il pubblico, attraverso l’organizzazione di un’offerta didattica ed educativa ampia e variata, così come notevoli risultati si rilevano per quanto riguarda le attività conservative, nonostante la limitatezza delle risorse finanziarie disponibili.
Importanti sforzi sono stati compiuti anche nell’ambito della promozione, nel miglioramento dei siti web e nella produzione di strumenti multimediali. L’attenzione posta alla valorizzazione ed alla comunicazione è indice della volontà da parte degli istituti di raggiungere più ampie fasce d’utenza e di utilizzare a pieno le nuove tecnologie per migliorare il servizio offerto. In sostanza il quadro che emerge rimanda l’immagine di un’offerta complessa e vivace anche dal punto di vista dei servizi al pubblico. Tra i cosiddetti servizi aggiuntivi, ad esempio, si nota come in quasi la metà delle sedi museali è attivato un punto vendita e come molti musei siano dotati di un punto informativo.
Su un piano più strutturale, dalle rilevazioni effettuate emerge come il sistema dei musei della regione sia costituito da musei di dimensione contenuta: circa un terzo di essi ha spazi inferiori ai 200 mq. e quasi la metà degli istituti ha superfici espositive comunque inferiori a 400 mq. Siamo in presenza di un insieme di musei che, per quanto attiene alle realtà minori, dimostra una propensione alla fragilità ed alla frammentazione.
Gli istituti che superano i 50.000 visitatori annui sono solo il 4%, mentre il 70% dei musei ha meno di 5.000 frequentatori; si assiste inoltre ad una forte polarizzazione delle visite in poche istituzioni di prestigio e il dato significativo è che i 20 musei più visitati (pari al 6%) accolgono i due terzi dei visitatori.
In sintesi, emerge la necessità di aumentare ancora la visibilità, la capacità di attrazione e l’accessibilità dei musei, incrementando le azioni di potenziamento e di valorizzazione degli istituti.

2. OBIETTIVI GENERALI e SPECIFICI e AZIONI PRIORITARIE

Nel quadro dei principi e delle finalità previste dalla L.R. 18/2000, e conseguentemente a quanto espresso in precedenza, gli obiettivi generali che la Regione intende perseguire nel prossimo triennio sono i seguenti:
a. promuovere e sostenere il consolidamento, la qualificazione dei servizi e la valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio regionale, in una logica di sistema e di equilibrio territoriale, incentivando la cooperazione tra le varie istituzioni interessate e le aggregazioni sistemiche;
b. accrescere la conoscenza e la fruizione, da parte dei cittadini dell’Emilia-Romagna, del patrimonio e delle opportunità culturali e delle iniziative offerte dal sistema bibliotecario, archivistico e museale presente sul territorio regionale, anche attraverso modalità di comunicazione innovative e l’utilizzo di strumenti tecnologici mirati, e con particolare attenzione ai soggetti più in difficoltà;
c. attuare interventi che prevedano una maggiore concertazione tra istituzioni pubbliche di governo, e tra esse e i soggetti pubblici e privati, sia a livello regionale che territoriale, nonchè gli interventi svolti in forma associata, anche in relazione a quanto previsto dalla L.R. 11/2001 “Disciplina delle forme associative e altre disposizioni in materia di Enti Locali”;
d. accrescere l’efficacia dell’intervento regionale attraverso un’azione di programmazione degli interventi e un utilizzo ottimale delle risorse finanziarie, evitandone la frammentazione e privilegiando le azioni più significative, più urgenti, ma anche tali da consentire una più veloce spendibilità delle risorse stesse.
Nell’ambito degli obiettivi generali di cui sopra, si ritiene opportuno indicare di seguito gli obiettivi specifici e le azioni prioritarie che si intendono perseguire, con particolare riferimento alla valorizzazione dei beni e delle istituzioni culturali, al raggiungimento degli standard e obiettivi di qualità e al consolidamento e sviluppo del sistema informativo e informatico.

2.1. VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ISTITUZIONI CULTURALI

L’obiettivo sostanziale in tale ambito è quello di un rafforzamento della cooperazione tra le istituzioni interessate, allo scopo di:
o attuare uno sviluppo programmato dell’intera rete dei servizi bibliotecari, archivistici e museali, assicurando un efficace coordinamento degli interventi e la promozione di attività di valorizzazione efficaci e condivise;
o consentire una gestione coerente delle risorse finanziarie e umane, ma anche la sperimentazione di forme innovative di gestione , che tengano conto delle risorse istituzionali, sociali e associative del territorio per favorire un più stretto rapporto con la società civile;
o garantire un migliore livello qualitativo nelle modalità di accesso degli utenti, con particolare attenzione a quelli in condizioni di svantaggio, nonché nella diffusione delle conoscenze e delle informazioni, nell’utilizzo delle nuove tecnologie e nello scambio interculturale.
Nell’ambito della cooperazione di cui sopra, e in una logica di sistema, particolare attenzione andrà prestata alle azioni di:
o consolidamento e sviluppo dei processi e degli strumenti di raccordo interistituzionale e intersettoriale, tenendo conto an che delle risorse documentarie, didattiche, scolastiche e di ricerca presenti sul territorio;
o valorizzazione, che prevedano la costruzione di percorsi e reti tematiche per ristabilire connessioni spazio-temporali, ricostruire itinerari, ripristinare ambiti geo-politici e culturali.

2.2. STANDARD E OBIETTIVI DI QUALITÀ PER BIBLIOTECHE, ARCHIVI STORICI E MUSEI

Con l’approvazione della Direttiva Standard e obiettivi di qualità per biblioteche, archivi storici e musei ai sensi dell’art. 10 della L.R. 18/00, la Regione si è dotata di uno strumento operativo, attraverso il quale favorire la crescita della qualità dei servizi di conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale e incrementare la fruizione dei beni e istituti culturali da parte degli utenti e visitatori.
La consapevolezza, tuttavia, della disomogeneità delle istituzioni culturali regionali, la molteplicità di situazioni specifiche, legate ai contesti storici, territoriali e culturali diversi, unitamente alla novità e alla complessità del processo avviato, hanno suggerito alla Regione un’applicazione della Direttiva nel primo biennio in forma sperimentale e propedeutica, in un’ottica di raggiungimento progressivo degli standard, in modo omogeneo e diffuso su tutto il territorio regionale.
In tale prospettiva l’obiettivo sostanziale è quello di favorire un potenziamento generale del settore, agendo in particolare sulle situazioni svantaggiate e tradizionalmen te più deboli, per superarne le carenze e i limiti, in modo da garantire una crescita qualitativa omogenea dell’intero sistema culturale regionale.
In tale ambito particolare attenzione verrà prestata alle azioni che prevedano:
o la predisposizione di strumenti operativi e di supporto agli Enti Locali, che consentano un’analisi e una verifica sul territorio delle situazioni e dei problemi esistenti e delle cause che ne sono alla base, ivi compreso l’esame particolareggiato di singoli casi e situazioni;
o progetti e interventi espressamente finalizzati al raggiungimento degli standard, con particolare riguardo a quelli all’interno dei quali è prevista un’organica cooperazione fra istituzioni;
o interventi formativi e di aggiornamento degli operatori del settore.

2.3 SISTEMA INFORMATIVO E INFORMATICO

Il sistema informativo-informatico dedicato ai beni culturali costituisce una risorsa al servizio di tutti i cittadini e uno strumento indispensabile di conoscenza e valorizzazione del patrimonio esistente. La decisione della Regione Emilia-Romagna di aderire fin dai primi anni ottanta al Servizio bibliotecario nazionale ha posto le premesse per elaborare un modello di cooperazione fra le biblioteche, che ha portato all’informatizzazione di circa l’80% delle biblioteche pubbliche del territorio regionale, consentendo di estendere la partecipazione ad SBN anche di biblioteche di medie e piccole dimensioni e di migliorare la qualità e quantità dei servizi offerti all’utenza.
L’obiettivo sostanziale in tale ambito è quello di potenziare e aggiornare il sistema informativo e informatico su biblioteche, archivi e musei, attraverso: la produzione di nuovi dati sul piano culturale, gestionale e della fruizione da parte dei cittadini; la predisposizione di strumenti più adeguati e omogenei ai fini dell’acquisizione degli stessi dati e del loro utilizzo; la predisposizione e l’uso di nuove tecnologie per favorire l’accesso di nuovi segmenti di pubblico e di visitatori in condizioni di svantaggio.
A tale scopo sono da ritenersi prioritarie le seguenti azioni:
o la produzione di nuovi dati inventariali per gli archivi e catalografici nel settore delle biblioteche e dei musei e la riorganizzione delle banche dati già disponibili, in modo tale da disporre anche di uno strumento unitario e omogeneo di consultazione dell’intero patrimonio regionale;
o il completamento della riprogettazione dei servizi (già attuata nel 2003 nel settore delle biblioteche), prevedendo la convergenza dei diversi strumenti catalografici in un unico ambiente, in grado di gestire unitariamente, pur nel rispetto delle specifiche regole descrittive, materiale bibliografico, archivistico e museale, con ciò favorendo anche quelle istituzioni che dispongono di materiali di diversa tipologia;
o i progetti e gli interventi che prevedano l’utilizzo di nuove tecnologie per favor ire l’accesso di nuovi segmenti di pubblico e di visitatori in condizioni di svantaggio.

3. LINEE DI INDIRIZZO PER L’ELABORAZIONE DEI PIANI PROVINCIALI

Nel quadro degli obiettivi e delle azioni prioritarie di cui al precedente punto 2, vengono indicate di seguito le linee di indirizzo utili alla predisposizione dei piani provinciali, con riferimento sia agli elementi di carattere più generale – che si richiamano – sia a quelli relativi più specificamente a biblioteche e archivi e ai musei.
Come indicato anche al precedente punto 2, in termini più generali l’azione delle Province sarà finalizzata a promuovere e sostenere:
• la cooperazione fra le istituzioni culturali e fra esse e il territorio, con particolare riguardo al rapporto con le istituzioni scolastiche;
• l’integrazione fra i servizi bibliotecari, archivistici e museali e il loro potenziamento in una logica di raggiungimento degli standard previsti dalla Direttiva regionale;
• la rilevazione articolata e tempestiva dei dati relativi al patrimonio e ai servizi;
• l’aggiornamento e la riqualificazione professionale degli operatori al fine di migliorare l’erogazione dei servizi.
Le Province svolgeranno inoltre un’azione di sensibilizzazione nei confronti degli Enti Locali, affinché vengano predisposti, direttamente e preliminarmente, studi di fattibilità ; per verificare la sostenibilità della gestione sia di istituzioni di nuovo impianto, sia di istituzioni già attive per le quali sono previsti consistenti progetti di sviluppo.

3.1 BIBLIOTECHE E ARCHIVI

In particolare per quanto attiene a biblioteche e archivi nella predisposizione dei piani provinciali ci si atterrà alle seguenti linee di indirizzo:
a. sviluppare una maggiore integrazione fra i servizi bibliotecari e i servizi archivistici;
b. favorire l’uso di appositi sistemi di sicurezza, rilevamento e condizionamento per la salvaguardia e la corretta conservazione del patrimonio documentario e librario;
c. sostenere l’ apertura di nuovi servizi tesi a favorire l’accesso di nuovi segmenti di pubblico, facilitare l’accesso ai cittadini stranieri, anche in una logica di confronto interculturale e agevolare l’accesso di utenti in condizioni di svantaggio;
d. assicurare la più ampia visibilità esterna dei diversi servizi offerti;
e. favorire iniziative di promozione alla lettura per specifiche fasce di età, con particolare riguardo alle sezioni ragazzi, potenziandone la funzionalità o sollecitandone l’apertura di nuove;
f. aggiornare le banche dati per monitorare i servizi in relazione al raggiungimento degli standard e facilitare il pubblico nell’utilizzo delle risorse informative disponibili.

3.2 MUSEI

In particolare per quanto attiene invece ai musei nella predisposizione dei piani provinciali ci si atterrà alle seguenti linee di indirizzo, sostenendo in particolare le azioni finalizzate a garantire:
a. l’adeguamento a norma degli impianti tecnici, antifurto, di climatizzazione, di illuminazione d’ambiente, nonché l’installazione di dotazioni tecniche adeguate e la messa a norma degli impianti anche nei depositi;
b. le opportune condizioni di climatizzazione di singoli reperti per garantire la stabilità dei diversi materiali costitutivi;
c. l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’utilizzo di supporti allestitivi e strumenti che permet tano la leggibilità dei materiali esposti e degli apparati informativi a visitatori diversamente abili;
d. la realizzazione di progetti di pronta fattibilità volti a favorire l’accesso di nuove fasce di pubblico, a migliorare l’accoglienza, l’informazione e l’assistenza al pubblico sia attraverso la produzione di materiali essenziali per l’orientamento e l’informazione del visitatore, sia con apposite soluzioni allestitive;
e. il potenziamento del servizio didattico-educativo, sia attraverso iniziative di sostegno all’interno dei percorsi didattici strutturati, sia attraverso iniziative per utenti singoli in un’ottica di auto-apprendimento;
f. la predisposizione da parte degli Enti Locali di studi di fattibilità per verificare la sostenibilità della progettazione e della gestione sia d i istituzioni museali di nuovo impianto, sia di istituzioni già attive per le quali sono previsti consistenti progetti di sviluppo.

4. LNEE DI INDIRIZZO PER L’ATTIVITA’ DELL’ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI CULTURALI E NATURALI

L’art. 3 della L.R. 18/00 individua, tra le funzioni della Regione, quelle da esercitarsi di norma avvalendosi dell’IBACN (comma 1, lett. c)-l) e comma 2), mentre l’art. 6 specifica le attività attribuite allo stesso Istituto, fermo restando quanto indicato nella L.R. 29/95 “Riordinamento dell’Istituto dei beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna”.
L’attività dell’Istituto è complessivamente indirizzata alla salvaguardia, potenziamento e migliore valorizzazione del patrimonio e dei servizi culturali dell’organizzazione bibliotecaria e dell’organizzazione museale regionali, attraverso la messa a disposizione di servizi e supporti di consulenza e tecnico-scientifici agli enti titolari di biblioteche, archivi, musei e altri beni culturali.
Nel quadro degli obiettivi e delle azioni prioritarie di cui al precedente punto 2, vengono indicate di seguito le linee di indirizzo per l’attività dell’IBACN, per quanto riguarda specificatamente le biblioteche e gli archivi e i musei e i beni culturali.

4.1. BIBLIOTECHE E ARCHIVI

a. Tutela, conservazione e restauro
Nella prospettiva del raggiungimento degli obiettivi indicati dalla Direttiva sugli standard, in particolare per le istituzioni con compiti permanenti di conservazione, si ritiene opportuno favorire la formazione degli operatori e dei conservatori per radicare prassi operative più attente alla salvaguardia e tali da garantire livelli qualitativamente elevati delle condizioni di conservazione.
Uguale attenzione dovrà essere rivolta alle indagini sulle condizioni ambientali delle sedi deputate alla conservazione dei patrimoni librari e documentari e verranno favoriti interventi tesi alla salvaguardia dei cataloghi storici e dei materiali significativi e di pregio maggiormente a rischio.
Con il concorso degli Enti Locali potranno essere intraprese acquisizioni di fondi, o singoli materiali, rari e di pregio per incrementare le raccolte e quindi il valore storico-informativo del sistema bibliotecario e archivistico emiliano-romagnolo.

b. Censimento e catalogazione retrospettiva
Per quanto riguarda la catalogazione retrospettiva si conferma la necessità di:
o proseguire il recupero nel programma SEBINA, delle ancora numerose schede cartacee relative alle edizioni del XVI secolo e delle opere grafiche;
o prevedere, per le opere grafiche, l’implementazione delle informazioni bibliografiche e degli oggetti digitali del catalogo collettivo on line dedicato a questi materiali;
o potenziare e coordinare la catalogazione condivisa e partecipata nei poli del Servizio Bibliotecario Nazionale della fotografia, anche in collegamento con progetti nazionali come la Biblioteca Digitale Italiana;
o offrire, nell’ambito dell’attività di consulenza, un supporto tecnico-scientifico, oltre alle biblioteche di Enti Locali, anche a quelle di altre istituzioni comprese le ecclesiastiche, impegnate nella catalogazione dei cospicui e preziosi fondi antichi in loro possesso, per consentire la miglior fruizione del loro patrimonio;
o gli interventi di catalogazione di fondi storici e speciali nell’ambito dei poli locali per integrare i materiali storici nelle basi dati locali e nazionali.
Per quanto riguarda l’ambito archivistico particolare attenzione dovrà essere dedicata a:
o l’ordinamento e l’inventariazione informatizzat a degli archivi storici;
o il collegamento fra sistemi archivistici diversi e fra sistemi archivistici e sistemi descrittivi o catalografici di altro genere (bibliografici, museali, ecc.).

c. Automazione
Si dovranno favorire, anche attraverso l’evoluzione del programma SEBINA, forme di accesso progressivamente più integrate e uniformi a livello di organizzazione bibliotecaria regionale ed avviare sistemi informativi integrati per ampliare l’offerta di servizi all’utenza, anche personalizzati.
Gli interventi della Soprintendenza, nel triennio, saranno prioritariamente rivolti a:
• favorire l’accesso alle informazioni documentali e alle risorse informative in rete mediante strumenti uniformi;
• promuovere l’integrazione di tecnologie innovative nel nuovo Sebina Open Library, utilizzato come infrastruttura applicativa e di servizio per tutti i progetti territoriali di informatizzazione dei servizi relativi ai beni culturali;
• elaborare e attuare protocolli di raccolta, gestione e distribuzione delle informazioni, conoscenze e servizi su base digitale;
• incrementare i servizi di virtual reference;
• promuovere servizi di prestito e prenotazione on line con particolare riferimento ai servizi di rete.

d. Servizi al pubblico
L’obiettivo principale che interessa tutto il sistema bibliotecario e archivistico della regione è il costante potenziamento e la qualificazione dei servizi all’utenza.
Nel quadro del miglioramento dei servizi essenziali, anche per favorire l’accesso di nuove fasce di pubblico, la massima attenzione dovrà essere rivolta a:
• le opportunità offerte dalla tecnologia e dalla telematica;
• le potenzialità informative offerte da Internet incoraggiando l’introduzione di questo strumento ove non presente e incrementandone l’uso, con un aumento delle postazioni, ove già esistente;
• favorire la consultazione di reti e risorse informative esterne, di basi dati on-line;
• ampliamento del servizio di prestito interbibliotecario.
Per quanto riguarda gli archivi un miglior servizio all’utenza si qualificherà attraverso la progettazione e la realizzazione di sistemi capaci di rappresentare l’articolazione tipologica e le relazioni dei complessi documentari, in una logica di integrazione delle risorse informative locali.

e. Indagini conoscitive e statistiche
Per definire un panorama completo dell’intera organizzazione bibliotecaria e archivistica regionale, è necessario che nel prossimo triennio la Soprintendenza per i beni librari e documentari, cooperando strettamente con le Province, anche ai fini dell’applicazione di un modello di rilevamento omogeneo e condiviso:
• aggiorni con regolare periodicità la base dati sulle biblioteche (SIBIB), in stretta collaborazione con tutte le biblioteche degli Enti Locali e con quelle convenzionate e in accordo con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU) e l’ISTAT;
• proceda alla realizzazione di un’anagrafe informatizzata degli archivi storici degli Enti Locali o di interesse locale per fornire agli utenti un quadro delle localizzazioni dei patrimoni e dei servizi esistenti. Come passo ulteriore si può prevedere la successiva predisposizione di una rete informativa regionale dei beni archivistici locali anche in collegamento con il sistema nazionale in corso di costituzione;
• effettui periodici rilevamenti per verificare l’oper ato delle biblioteche e degli archivi in relazione al raggiungimento degli obiettivi di qualità e alla costruzione di un nuovo modello organizzativo degli istituti bibliotecari e archivistici.

f. Attività formative e promozionali
Le attività formative saranno in particolare mirate a illustrare le soluzioni e le proposte avanzate nella Direttiva sugli standard e alla diffusione di metodologie di intervento qualificate e aggiornate per quanto riguarda la conservazione e la catalogazione anche in ambiti tematici specialistici.
L’attenzione sarà rivolta alle metodologie capaci di rappresentare le relazioni fra i fondi documentari per una efficace integrazione delle risorse informative. Per quanto riguarda la fotografia, in collaborazion e anche con le associazioni professionali, saranno promossi corsi per formare personale sui temi della catalogazione e della conservazione di materiale fotografico. Corsi per un più ampio utilizzo della catalogazione partecipata e condivisa delle opere grafiche saranno previsti per i bibliotecari attivi nei poli dell’Indice del Servizio Bibliotecario Nazionale.
Per quanto riguarda l’attività promozionale si sottolinea l’opportunità di promuovere iniziative che favoriscano una maggiore diffusione della lettura e la valorizzazione dei patrimoni posseduti da biblioteche e archivi, privilegiando la pubblicazione di strumenti di corredo (cataloghi, inventari, guide) e di repertori tematici.

4.2. MUSEI E BENI CULTURALI

a. Conservazione e restauro
Nel corso degli anni l’Istituto ha svolto continuativamente attività di manutenzione, conservazione e restauro dei beni culturali.
Nel prossimo triennio si svilupperanno le attività tese a favorire la conservazione preventiva in primo luogo attraverso il progetto informativo sulle condizioni ambientali nei musei che, permettendo una conoscenza dei fattori che intervengono negativamente sulla conservazione delle opere, consente di elaborare soluzioni adeguate. Saranno inoltre effettuate indagini a campione per la misurazione dei parametri chimici, fisici e biologici che, in particolare condizioni, possono attivare processi, anche rapidi, di deterioramento dei materiali. Tali indagini saranno di supporto ai musei per il raggiungimento degli standard e saranno elaborati anche percorsi didattici per gli operatori, finalizzati al raggiungimento degli standard conservati vi previsti.
Si proseguirà nella promozione degli interventi di restauro e manutenzione in collaborazione con i musei di Enti Locali e i musei convenzionati e in rapporto con gli istituti nazionali preposti alla conservazione, le università e i centri di ricerca.
La programmazione degli interventi dovrà tener conto dei seguenti criteri:
• precarietà delle condizioni di conservazione (urgenza) e qualità dei beni di proprietà pubblica e di soggetti privati convenzionati;
• prosecuzione dei cantieri già avviati;
• interventi inseriti in progetti complessivi finalizzati all’integrazione di percorsi espositivi permanenti o di nuove sezioni te matiche;
• catalogazione dei materiali presenti nelle collezioni, esposizioni e studi in ambito conservativo.
Naturalmente dovranno sempre essere opportunamente analizzate e valutate particolari esigenze che possono sopravvenire.
I risultati delle indagini, la presentazione delle attività, l’approfondimento di tematiche riguardanti i beni culturali saranno presentati annualmente al Salone del restauro di Ferrara che si è attestato, in oltre dieci anni di vita, su livelli di alta qualificazione tecnica e scientifica e di crescente coinvolgimento degli operatori del settore, sia pubblici che privati. Inoltre l’informatizzazione della documentazione tecnica degli interventi di restauro, opportunamente sistematizzata, potrà diventare oggetto di consultazione anche per un pubblico esterno, di studiosi e operatori del settore, e al tempo s tesso fornire un quadro complessivo, anche dal punto di vista amministrativo, degli interventi.

b. Censimenti e catalogazione
Si dovrà procedere, come nel triennio precedente, alla definizione di “progetti di schedatura” per il maggior numero possibile di istituzioni museali, al fine di avere elementi per la valutazione dei costi e delle priorità nelle attività catalografiche necessarie al completamento del Catalogo regionale unificato dei beni culturali dell’Emilia-Romagna.
Sul piano operativo sarà ritenuta prioritaria la catalogazione di materiali già esposti, o prossimi all’esposizione, in percorsi permanenti e la catalogazione di beni mobili di particolare rilevanza storica e culturale e maggiormente a rischio, sia di proprietà pubblica sia di proprietà di soggetti privati convenzionati.
In attuazione dell’Accordo siglato tra Regioni e Ministero per i beni e le attività culturali in tema di catalogazione, e della convenzione attuativa sottoscritta nel 2003 tra l’IBACN e il Ministero, si proseguirà il confronto, la collaborazione e il raccordo con gli Organi periferici dello Stato per l’integrazione dei rispettivi cataloghi.
Si procederà inoltre a censimenti mirati in specifici ambiti tematici, come ad esempio l’arte contemporanea.

c. Automazione
Nel quadro dell’Accordo siglato tra Regioni e Ministero per i beni e le attività culturali, e della convenzione attuativa del novembre 2003 tra l’IBACN e il Ministero (Cfr. in particolare art. 3), potrà essere avviata la costituzione, a partire dalle realizzazioni esistenti, di un sistema informativo relativo ai beni culturali capace di colloquiare con il sistema informativo nazionale. A tale scopo potrà essere utilizzato, opportunamente ampliato ed evoluto, il prodotto regionale Sebina, attualmente dedicato alle biblioteche. Potrà essere elaborata anche un’interfaccia capace di rispondere alle richieste degli specialisti e degli operatori e al tempo stesso soddisfare le esigenze di conoscenza e di divulgazione degli utenti non specialisti della rete. Dovranno essere infine potenziati la raccolta e l’aggiornamento delle informazioni anagrafiche, statistiche e gestionali in collaborazione con le Province e gli Enti titolari delle istituzioni, per poter meglio conoscere il quadro gestionale e di attività delle istituzioni culturali stesse.

d. Indagini conoscitive e statistiche
Nel prossimo triennio, al fine di assicurare una maggiore visibilità all’intero sistema museale e di disporre di uno strumento tecnico per il controllo e la pianificazione degli interventi a livello regionale, dovrà essere messa a regime una nuova versione della banca dati, con i relativi aggiornamenti di quella esistente e che miri anche al recupero di altri elementi conoscitivi di diversa natura e provenienza.
Dovranno inoltre essere favorite le indagini tematiche e territoriali sulla realtà museale regionale e i rilevamenti di tipo statistico, per rendere più agevole la valutazione dei processi di applicazione degli standard e degli obiettivi di qualità indicati nella già citata Direttiva e poter quindi elaborare coerenti strategie di sostegno.

e. Attività formative e promozionali
L’attività formativa dovrà essere principalmente finalizzata alla diffusione degli obiettivi e dei metodi previsti nella Direttiva degli standard e degli obiettivi di qualità, per consentire, in una situazione di disomogeneità, una crescita il più possibile armonica dell’intero sistema museale.
Particolare attenzione dovrà essere inoltre rivolta ad iniziative tese a promuovere i beni culturali emiliano-romagnoli presso il vasto pubblico, anche attraverso iniziative di carattere esemplare, tese a raggiungere nuove fasce di pubblico in luoghi di ampia aggregazione, tradizionalmente non vocati alle attività culturali.

5. RISORSE FINANZIARIE, LORO DESTINAZIONE E SOGGETTI BENEFICIARI

Le risorse regionali disponibili per spese di investimento e spesa corrente, finalizzate all’attuazione degli obiettivi e delle azioni di cui sopra, verranno utilizzate sulla base dei criteri indicati di seguito:
• per l’anno 2004, in relazione agli stanziamenti indicati nel bilancio di previsione di cui alla L.R. 29/2003 e con le modalità specificate ai successivi punti 5.1 e 5.2;
• per gli esercizi 2005 e 2006, sulla base di analoghi criteri e modalità, in relazione agli stanziamenti determinati annualmente con le rispettive leggi finanziarie.

5.1 RISORSE PER SPESE DI INVESTIMENTO

Le risorse relative a spe se di investimento per l’anno 2004 ammontano complessivamente a Euro 4.700.000,00 di cui:
a. Euro 2.300.000,00 a favore delle Amministrazioni Provinciali per l’attuazione degli obiettivi e delle azioni di cui ai precedenti punti 2 e 3;
b. Euro 2.300.000,00 a favore dell’ Istituto per i beni artistici, culturali e naturali per l’attuazione degli obiettivi e delle azioni di cui ai precedenti punti 2 e 4;
c. Euro 100.000,00 per la realizzazione degli interventi diretti della Regione di valorizzazione dei beni culturali, con riferimento alla lettera b), comma 1 dell’art. 3 della L.R. 18/2000.
Le risorse di cui alle precedenti lettere a) e b), anche in relazione all’applicazione della Direttiva regionale sugli standard, verranno destinate: per l’anno 2004 sulla base delle percentuali indicate di seguito, che potranno prevedere negli anni 2005-2006 un riequilibrio tra i due settori fino al raggiungimento del 50%.
Per quanto riguarda l’anno 2004 tali risorse verranno destinate nel modo seguente:
• quelle di cui alla precedente lettera a) per il 45% al settore biblioteche e archivi e per il 55% al settore musei e beni culturali;
• quelle di cui alla precedente lettera b) per il 55% al settore biblioteche e archivi e il 45% al settore musei e beni culturali.
Le risorse di cui alla precedente lettera c) verranno destinate, di norma tramite convenzione, a favore di soggetti pubblici e privati, per la realizzazione di interventi di valorizzazione dei beni culturali di particolare rilevanza e interesse regionale, in rapporto alle disponibilità finanziari e stabilite annualmente con legge di bilancio.

5.1.1 Risorse assegnate tramite convenzione
Per quanto riguarda le risorse ricomprese tra quelle indicate alla lettera b), assegnate tramite convenzione e accordi a favore di soggetti pubblici e privati, si precisa quanto segue:
• le convenzioni non dovranno avere di norma una durata superiore ai tre anni e verranno stipulate a fronte di programmi e azioni espressamente finalizzati al miglioramento sia dei servizi erogati all’utenza sia della conservazione e fruizione delle specifiche raccolte;
• dopo il primo biennio di applicazione della Direttiva sugli Standard, le convenzioni potranno riguardare esclusivamente gli istituti culturali, sia pubblici che privati, in possesso dei requisiti previsti dalla Direttiva regional e sugli standard;
• le convenzioni non potranno caratterizzarsi come forme di sostegno permanente alle strutture beneficiarie, ma quali strumenti operativi dinamici, in rapporto alle caratteristiche, alle esigenze e all’evoluzione del sistema regionale bibliotecario, archivistico e museale complessivamente inteso.

5.2 RISORSE PER INTERVENTI DI SPESA CORRENTE

Le risorse relative a interventi di spesa corrente per l’anno 2004 a favore dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali ammontano complessivamente a Euro 250.000,00 e verranno destinate nel modo seguente:
• il 50% per il settore biblioteche e archivi;
• il 50% per il settore musei e beni culturali.

6. PROCEDURE E SCADENZE

6.1. PROCEDURE E SCADENZE PER LA PRESENTAZIONE DEI PIANI PROVINCIALI BIBLIOTECARI E ARCHIVISTICI E DEI PIANI PROVINCIALI MUSEALI

6.1.1 Procedure

In conformità all’art. 8 della L.R. 18/2000 e a quanto indicato nel presente Programma, le Province, di concerto con i Comuni e previo parere conforme dell’IBACN, approvano annualmente, con atto deliberativo degli organi competenti, il Piano degli interventi per gli istituti culturali e i beni culturali, specificando all’interno degli stessi piani, per il settore bibliotecario, archivistico e museale:
a. i criteri programmatici adottati nella definizione delle priorità di intervento e nelle modalità di assegnazione e liquidazione delle risorse ai soggetti interessati;
b. gli interventi che si intendono realizzare, indicando per ciascun intervento il soggetto titolare dell’intervento stesso, la descrizione sintetica del medesimo, la previsione dei costi ai fini della sua realizzazione, la quota di spesa a proprio carico, a carico della Regione e quella a carico di eventuali altri soggetti e utilizzando a tal fine l’allegato modello A);
c. le proposte relative agli interventi di catalogazione e restauro di competenza dell’IBACN, utilizzando a tal fine l’allegato modello B);
d. le eventuali iniziative specifiche per il raggiungimento degli standard di qualità (di servizio e di professionalità degli addetti), indicati nella Direttiva di cui alla delibera della Giunta regionale n. 309/2003, e il relativo impegno f inanziario a concorso, pari almeno al 50% della spesa prevista, secondo quanto previsto dall’art. 16 della L.R. 18/2000.
Per consentire la conduzione congiunta dell’istruttoria per i piani provinciali fra l’IBACN e le Amministrazioni Provinciali, così come previsto al comma 4 dell’art. 7 della L.R. 18/2000, le richieste di contributo avanzate dagli enti titolari degli interventi proposti dovranno essere inoltrate contestualmente alla Provincia competente per territorio e all’IBACN. Nella formulazione delle richieste gli enti interessati dovranno fornire le informazioni necessarie, con riferimento agli allegati moduli A) e B) di cui sopra.

6.1.2 Termini per la presentazione dei Piani provinciali
I piani provinciali dovranno essere presentati, contestualmente alla Regione Emilia-Romagna e all’IBACN, per l’anno 2004 entro il 15 settembre ed entro la data dell’ 1 marzo di ogni anno per i successivi anni 2005 e 2006.

6.2. PROCEDURE E SCADENZE PER LA PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE DI PIANO BIBLIOTECARIO E ARCHIVISTICO E DI PIANO MUSEALE DA PARTE DELL’IBACN

6.2.1 Procedure

In conformità all’art. 6 della L.R. 18/2000 e a quanto indicato nel presente Programma, l’IBACN, d’intesa con le Province e contestualmente all’espressione del parere conforme sui Piani provinciali, presenta alla Regione le proposte indicate di seguito, ai fini della loro approvazione, con riferimento agli interventi relativi alle spese di investimento e alle spese correnti.
A. Proposte relative a interventi di spese di investimento
Tali proposte dovranno contenere:
a. la suddivisione, d’intesa con le Province, delle risorse disponibili per il settore bibliotecario e museale, di cui alla lettera a) del precedente punto 5.1, coordinati con il programma delle proprie attività;
b. la destinazione delle risorse – tra quelle indicate alla precedente lettera b) del punto 5.1 – per la realizzazione degli interventi di catalogazione e restauro nell’ambito di quelli proposti dalle Provincie nei propri Piani;
c. la destinazione delle risorse – tra quelle indicate alla precedente lettera b) del punto 5.1 – per la realizzazione degli interventi di competenza dell’Istituto – ai sensi della L.R. 29/95 e della L.R. 18/2000, art. 7, comma 5 – in particolare per quanto riguarda: l a costituzione e lo scambio di banche dati e di altri supporti informativi condivisi; i progetti e le attività di valorizzazione di beni, raccolte e istituti culturali di particolare rilevanza; gli interventi per l’incremento, la tutela, la catalogazione, la conservazione ed il restauro del patrimonio culturale;
d. le eventuali proposte di concorso all’acquisizione di beni, fondi, raccolte e collezioni di particolare valore artistico, storico e documentario da destinare all’incremento del patrimonio culturale delle organizzazioni bibliotecaria, archivistica e museale regionale (art. 6, comma 3);
e. le convenzioni con soggetti pubblici e privati titolari di istituti culturali o di raccolte di riconosciuto interesse culturale per la partecipazione a specifiche iniziative nell’ambito della programmazione regionale (art. 3, comma 2);
f. le convenzioni per programmi di collaborazione e cooperazione con le altre Regioni, le Università degli studi, gli organi di Stato e gli organismi internazionali operanti nel settore (art. 3, comma 1, lett. c).
B. Proposte relative ad interventi di spesa corrente
Tali proposte dovranno contenere gli interventi diretti di promozione culturale, con particolare riferimento alle iniziative espositive, didattiche e divulgative del patrimonio culturale, nonché le attività di formazione specialistica e aggiornamento degli operatori (art. 7, comma 5).

6.2.2 Termini per la presentazione delle proposte

Le proposte di cui ai precedenti punti 6.1.1 e 6.2.1 dovranno pervenire alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Cultura, Sport e Tempo libero entro il 5 ottobre per il 2004, ed entro il 31 marzo di ogni anno per gli anni 2005 e 2006.

7. MODALITA’ DI ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE

All’assegnazione delle risorse finanziarie a favore delle Province e dell’IBACN, nonché a favore dei soggetti pubblici e privati per gli interventi di cui alla lettera c) del precedente punto 5.1 provvederà la Giunta regionale con propri atti deliberativi, con le modalità stabilite all’art. 7, comma 4 della L.R. 18/2000 e nell’ambito degli indirizzi e dei criteri di spesa contenuti nel presente Programma. Negli stessi atti deliberativi verranno altresì indicate le modalità di liquidazione delle risorse assegnate, i termini per il loro utilizzo e le modalità di rendicontazione, anche a norma dell’art. 8, comma 3, della sopracitata legge regionale.
I soggetti assegnatari di contributi per gli interventi di cui a l presente provvedimento dovranno riportare adeguatamente, negli strumenti pubblicitari ed informativi relativi all’attuazione delle iniziative, il logo regionale e l’indicazione che gli interventi sono stati possibili anche grazie al sostegno finanziario della Regione Emilia-Romagna.

8. MODULISTICA

Unitamente ai Piani provinciali di cui al precedente punto 6.1.2, le Province dovranno presentare alla Regione anche copia delle schede (Modelli A e B) relative ai progetti inseriti negli stessi piani. I modelli saranno disponibili anche nel sito della Regione Emilia-Romagna (www.regione.emilia-romagna.it/fr_cultura.htm) in “Documentazione e banche dati”.
Per eventuali chiarimenti e informazioni si può fare riferimento alla Responsabile del procedimento amministrativo Dott. Giampiera Alessandrini, Regione Emilia-Romagna – Servizio Cultura, Sport e Tempo Libero – Viale Aldo Moro 64 – Bologna – Tel. 051/283195 – e-mail galessandrini@regione.emilia-romagna.it.

MODELLO A

Scheda relativa agli interventi di diretta competenza della Provincia, dei Comuni ed Istituti convenzionati, per i quali si richiede il finanziamento all’interno del Piano Provinciale ……. (indicare l’anno di riferimento).

Si prega di compilare un modello per ogni singolo intervento.

Ambito dell’intervento:
□ Biblioteche Archivi
□ Musei

Soggetto proponente :
Descrizione sintetica dell’intervento:
Obiettivi dell’intervento:
Costo dell’intervento:
Impegno finanziario del Soggetto proponente: Richiesta di finanziamento:

In caso di progetto di ristrutturazione, specificare il livello di progettazione:
 preliminare
 definitivo
 esecutivo

Nel caso in cui l’intervento proposto faccia parte di un progetto poliennale indicare le quote annuali precedenti (costi ed eventuali contributi regionali) e/o la previsione dei costi successivi:
anno
costo
contributo regionale

Referente per eventuali chiarimenti e informazioni:
Nome:
Cognome:
Qualifica:
Tel.:
Fax:
E-mail:

MODELLO B

Scheda relativa ai progetti per i quali si propone un intervento diretto dell’Istituto dei Beni artistici culturali e naturali, all’interno del Piano Provinciale ………….(indicare l’anno di riferimento).

Si prega di compilare un modello per ogni singolo intervento.

Ambito dell’ intervento:
□ Biblioteche Archivi
□ Musei

Soggetto proponente:
Descrizione sintetica dell’intervento proposto:
(per interventi di catalogazione e inventariazione specificare anche tipologia e consistenza dei materiali librari e/o documentari e/o museali)
Obiettivi dell’intervento proposto:
Costo dell’intervento proposto:
(non obbligatorio)

Referente per eventuali chiarimenti e informazioni
Nome:
Cognome:
Qualifica:
Tel.:
Fax:
E-mail: