Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 31 Dicembre 2005

Risoluzione 15 dicembre 2005

Parlamento Europeo. Risoluzione 15 dicembre 2005: “Diritti umani in Russia e la nuova legislazione sulle ONG”.

Il Parlamento europeo ,

– viste le sue precedenti risoluzioni sulla Russia, in particolare la risoluzione sulle relazioni UE-Russia del 26 maggio 2005,

– visto l’obiettivo dell’UE e della Russia di applicare i quattro “spazi comuni” adottati al Vertice UE-Russia di Mosca del 10 maggio 2005,

– visti i risultati dei vertici UE-Russia, in particolare la decisione adottata al Vertice UE-Russia dell’Aia del 25 novembre 2004 di mantenere un dialogo regolare in materia di diritti umani,

– visti gli obiettivi di consolidare le libertà politiche e la democrazia nella Federazione russa, come previsto nell’accordo di cooperazione e partenariato UE-Russia entrato il vigore il 1° dicembre 1997,

– vista la Convenzione europea sui diritti dell’uomo e i suoi protocolli,

– visto il parere provvisorio del Consiglio d’Europa sugli emendamenti alle leggi federali della Federazione russa in materia di organizzazioni non lucrative e di associazioni pubbliche,

– visti i commenti e le proposte formulati dal Presidente russo Vladimir Putin e trasmessi al Presidente della Duma di Stato Boris Gryzlov, il 9 dicembre 2005,

– visto l’articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A. considerando che le organizzazioni non governative (ONG) e le organizzazioni non lucrative indipendenti sono essenziali per lo sviluppo di una società civile forte e ben funzionante e che in Russia le ONG sono ora ampiamente presenti e comprendono organismi caritativi per l’infanzia, associazioni di vicinato e di asilo per i senza tetto e associazioni di consumatori,

B. considerando che la libertà di associazione è un diritto umano fondamentale e di grande importanza in una società democratica;

C. considerando che il 23 novembre 2005 la Duma di Stato russa ha approvato a stragrande maggioranza in prima lettura il progetto di legge intitolato “sulla presentazione di emendamenti a taluni atti legislativi della Federazione russa” che reca modifiche alla legislazione attuale in materia di registrazione delle ONG e in particolare alle leggi “sulle organizzazioni della società civile”, “sulle organizzazioni non commerciali” e “sulle formazioni amministrativo-territoriali chiuse”; considerando che la seconda lettura di tale legge è prevista per il 16 dicembre 2005;

D. considerando che il Mediatore russo per i diritti umani Vladimir Lukin ha sostenuto che il progetto viola la Costituzione russa e il diritto internazionale, mentre la Camera pubblica della Federazione russa, autorità creata di recente a cui è stato affidato il coordinamento degli interessi dei cittadini, delle ONG e delle autorità pubbliche, ha chiesto alla Duma di posporre la votazione della legislazione, fino a quando le sue conseguenze non potranno essere esaminate più in dettaglio;

E. considerando la vasta preoccupazione pubblica suscitata in Russia e nel resto del mondo da tali modifiche che potenzialmente riducono la libertà di associazione nella Federazione russa,

F. considerando che, su richiesta della Federazione russa, il Consiglio d’Europa ha formulato un parere sulla compatibilità del progetto di legge con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo,

G. considerando che, in una dichiarazione effettuata in occasione della presentazione del parere, il Segretario generale del Consiglio d’Europa Terry Davis ha affermato che “le proposte di emendamento alle leggi della Federazione russa in materia di libertà di associazione perseguono i legittimi obiettivi di combattere il terrorismo e il riciclaggio del denaro” ma che, a giudizio del Consiglio d’Europa, “taluni aspetti degli emendamenti, per quanto riguarda i requisiti amministrativi e fiscali per la registrazione di ONG e di organizzazioni non lucrative, la partecipazione di cittadini di altri paesi e di minorenni e il potere di controllo delle autorità nei confronti delle attività delle ONG e dei motivi di una loro dissoluzione, sono troppo restrittivi”,

H. considerando l’esperienza degli Stati membri dell’UE, i quali permettono a raggruppamenti non ufficiali di esistere liberamente senza richiedere notifiche o registrazioni, garantiscono ai cittadini stranieri e agli apolidi che risiedono legalmente nel loro territorio gli stessi diritti fondamentali di cui godono i propri cittadini relativamente alla creazione di associazioni e all’adesione ad esse e permettono alle organizzazioni di altri paesi di aprire rappresentanze e filiali per svolgere le proprie attività,

I. considerando che negli ultimi tempi la democrazia in Russia ha subito un ulteriore, sostanziale deterioramento, in particolare dopo che tutte le principali stazioni televisive e radiofoniche sono state poste sotto il controllo governativo, l’autocensura si è diffusa nella stampa, i mezzi di informazione indipendenti sono stati soppressi e il diritto a organizzare dimostrazioni pubbliche è stato limitato; che per le ONG le condizioni generali sono peggiorate: sono stati registrati casi di maltrattamenti di difensori dei diritti umani, l’elezione diretta dei governatori regionali è stata abolita e il controllo politico dell’ordinamento giudiziario è aumentato, come ha dimostrato il caso Yukos e i processi Khodorkovsky e Lebedev,

1. sottolinea l’importanza delle ONG per una società civile stabile e democratica, costruita non unicamente su principi quali lo stato di diritto e la libertà di espressione, ma anche sulla possibilità che i cittadini hanno di associarsi liberamente,

2. esprime pertanto la propria viva preoccupazione nei confronti del progetto di legge sugli emendamenti alla legislazione federale russa in materia di organizzazioni non lucrative e di associazioni pubbliche e chiede che la nuova legislazione sia conforme alle norme e agli standard del Consiglio d’Europa,

3. si compiace del fatto che la Federazione russa abbia chiesto al Consiglio d’Europa di formulare un parere sugli emendamenti proposti; aderisce pienamente alle raccomandazioni formulate dal Consiglio d’Europa nel suo parere provvisorio e invita la Federazione russa a tenerne pienamente conto;

4. prende atto delle ultime proposte del Presidente russo Vladimir Putin, il quale suggerisce che i progetti di emendamento siano sostanzialmente riformulati;

5. auspica che il legislatore russo:
a) fornisca una chiara definizione di attività politiche inaccettabili che non possono beneficiare di finanziamenti provenienti dall’estero,
b) stabilisca che solo la decisione del potere giudiziario, e non quella di un’autorità di controllo, può dissolvere una ONG o un’organizzazione non lucrativa,
c) rinunci a introdurre il requisito della residenza permanente per i cittadini di altri paesi, nonché requisiti in materia di età,
d) garantisca il diritto dei cittadini di altri paesi di fondare ONG in Russia e di partecipare alle loro attività,
e) riduca i poteri di controllo delle autorità proposti nei confronti delle ONG, in particolare per quanto riguarda i requisiti in materia di contabilità finanziaria nel caso di risorse provenienti da donatori di altri paesi;

6. esorta la Duma russa a prendersi il tempo necessario per rivedere e migliorare gli emendamenti alla luce delle raccomandazioni formulate dal Presidente Vladimir Putin, nonché nel parere provvisorio del Consiglio d’Europa e nella presente risoluzione;

7. invita la Duma russa a dare avvio a un’ampia consultazione con tutte le componenti democratiche della società civile russa per trovare i mezzi per promuovere, sostenere e consolidare in modo effettivo la creazione di ONG;

8. invita le future Presidenze di turno austriaca e finlandese ad affrontare le questioni del rispetto della democrazia e dei diritti umani nei prossimi vertici UE-Russia, ad attribuire un ruolo più importante al dialogo UE-Russia sui diritti umani e a coinvolgere ulteriormente il Parlamento europeo in tale processo;

9. è a tale riguardo del parere che il tracciato per l’applicazione dei quattro spazi comuni debba essere collegato al compimento di progressi concreti nel settore della democrazia e dei diritti umani;

10. invita le autorità russe a porre fine alle molestie a fine politico nei confronti delle ONG, in particolare di quelle che osservano la situazione in Cecenia, come la Società per l’amicizia russo-cecena;

11. esorta la Federazione russa, in qualità di membro del Consiglio d’Europa, ad aderire alla Convenzione europea sul riconoscimento della personalità giuridica delle organizzazioni internazionali non governative;

12. esprime la propria preoccupazione nei confronti delle condizioni generali di detenzione dei prigionieri e delle difficoltà che taluni di essi incontrano per accedere all’assistenza legale; rileva che, conformemente al codice penale russo, i detenuti devono essere imprigionati nei pressi del luogo di residenza o del luogo in cui si è svolto il processo;

13. invita il Consiglio e la Commissione a rafforzare il proprio sostegno alla società civile in Russia e ad aumentare gli stanziamenti volti a promuovere i diritti umani;

14. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale del Consiglio d’Europa, all’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo dell’OSCE, al Segretario generale dell’ONU, alla Duma di Stato russa e al governo della Federazione russa.