_Islam_
L’Islam è una religione, una cultura, un assetto di potere, un sistema giuridico o, per meglio dire, un po’ di tutto questo; una concezione olistica dell’uomo, della natura e di Dio come ha brillantemente sintetizzato un grande studioso italiano del mondo mussulmano (M. Campanini). Ma l’Islam è anche tante altre cose: una tra le parole chiave della nostra modernità, 97.100.000 risultati su google, circa un miliardo di persone che ad esso si dichiarano (più o meno intensamente) appartenenti, il nemico dell’Occidente ma anche la risorsa dell’Europa che verrà, millequattrocento anni di storia, almeno un milione di residenti in Italia e via dicendo.
Nessuna presentazione potrà dar conto di tutto questo in poche righe. Più utile, dunque, fornire al visitatore qualche indicazione su quello che potrà trovare in questa area. Essa intende proporre notizie, documenti e approfondimenti relativi alle regole giuridico-religiose che orientano i comportamenti dei mussulmani, alle diverse correnti di pensiero che oggi si confrontano sull’interpretazione di quelle medesime regole e agli sviluppi che esse ricevono all’interno delle legislazioni statali esplicitamente ispirate alla shar’ia.
Analogo rilievo verrà assicurato a tutto ciò che concerne la condizione giuridica dei mussulmani che vivono in Europa e, più specificatamente, in Italia. In assenza di un’intesa che regoli i rapporti tra Stato e Islam italiano, il diritto degli islamici è composto nel nostro Paese da una miriade di disposizioni legislative, provvedimenti giurisdizionali, circolari e ordinanze non sempre di agevole reperimento, così come in assenza di una rappresentanza unitaria l’Islam italiano si articola in organizzazioni, enti ed associazioni di vario genere che chiedono di essere adeguatamente conosciute. (Nicola Fiorita)
analisi e approfondimenti
- Lorenzo Ascanio, Le regole alimentari nel diritto musulmano (2010) (pdf)
- Jacopo Pacini, Il diritto islamico vivente: le Fatwa dell'European Council for Fatwa and Research, 2010 (pdf)
- Sara Silvestri, Islam and Religion in the EU PoliticalSystem, 2009 (pdf)
- Nicola Colaianni, La Consulta per l’Islam italiano: un caso di revisione strisciante della Costituzione, 2006
- Valerio Tozzi, Il modello democratico costituzionale della disciplina del fenomeno religioso e gli insediamenti di cultura islamica in Italia, gennaio 2006 (pdf)
- Nicola Fiorita – Francesca Tarchiani, L’Islam a Colle di Val d’Elsa: pregi e difetti di un protocollo d’intesa, riflessioni a partire dal Protocollo di intesa tra il Comune di Colle di Val D’Elsa e l’Associazione “Comunità dei Musulmani di Siena e Provincia” con sede in Colle di Val d’Elsa (maggio 2005) (pdf)
- Laura De Gregorio, Il trattamento giuridico della minoranza islamica in Europa (tavola sinottica), (marzo 2005) (english) (pdf)
- Alberto Pisci, Elementi di "educazione alla cittadinanza democratica nei programmi scolastici confessionali": l’Islam (febbraio 2005) (pdf)
- Pietro De Marco, A Costituzione irachena firmata, Paul Bremer e la legge islamica, una riflessione a partire dalla Costituzione irachena proiettata verso le prossime elezioni, gennaio 2005
- Alberto Roccella, I musulmani in Italia: macellazione e alimentazione (dicembre 2003)
- "Islam in Europe" (Ed. Agustín Motilla), Derecho y Religión, I, 2006
APPROFONDIMENTI
Indicazioni Bibliografiche
- Rassegna bibliografica (a cura di N. Fiorita)
Libri segnalati nell'archivio di OLIR.it:
- C. Porzio (a cura di), Banca e finanza islamica. Contratti, peculiarità gestionali, prospettive di crescita in Italia, Bancaria Editrice, Roma, 2009
- A. Aldeeb Abu-Salieh Sami, Il diritto islamico, Carocci editore, Roma, 2008.
- M. Campanini, Il Corano e la sua interpretazione, Laterza, Roma- Bari, 2004.
- M. Campanini, Il Pensiero islamico contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2005.
- R. Benzine, I Nuovi pensatori dell'Islam, Editrice Pisani, Isola Liri, 2004.
- CO.RE.IS., Musulmani d'Occidente, 2005.
- V. Colombo – G. Gozzi, Tradizioni culturali, sistemi giuridici e diritti umani nell'area del Mediterraneo , Il Mulino. Bologna, 2004.
- N. Fiorita, L'Islam spiegato ai miei studenti, Firenze university press, Firenze, 2007.
- A. Motilla, El pañuelo islámico en Europa, ed. Marcial Pons, Madrid 2009.
- A. Predieri Sharîa e Costituzione, Laterza, Roma-Bari, 2006.
- V. Tozzi- G. Macrì, Europa e Islam. Ridiscutere i fondamenti delle libertà religiose, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2009.
- F. Zannini, L'Islam nel cuore dell'Asia, Edizioni lavoro, Roma, 2007.
Nel web
Siti Italiani:
Organizzazioni islamiche:
- Assemblea musulmana d'Italia
- CO.RE.IS. Italana – Comunità religiosa islamica italiana
- L'Unione delle comunità islamiche d'Italia
- Giovani musulmani d'Italia
-
Lega musulmana mondiale – Italia
- Tariqa Naqshbandi Confraternita sufi
-
Movimento musulmani moderati
Riviste e Centri di studio
- Islamismo, pagina del Fondo Alessandro Nangeroni
- Il Dialogo al hiwâr, Rivista bimestrale del Centro Federico Peirone
- Oasis – Cristiani e musulmani nell'era del meticciato di civiltà
- Oriente moderno Rivista dell' Istituto per l'Oriente "carlo Alfonso Nallino"
- Reset – dialogues on civilizations
- CISMI – Centro interdisciplinare di studi sul mondo islamico
-
Islamistica
-
Islam plurale. Diritto politica e società Rubrica a cura di Orsetta Giolo della Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale Juragentium
- Yalla italia – Il mensile delle seconde generazioni
-
Pontificio istituto di studi arabi e d'islamistica
Siti di informazione generale
- Arab.it
- Medarabnews by Uni-Med
- Minareti Il portale del mondo arabo -islamico italiano
- Sesamo Società per gli studi sul medio oriente
-
Il mondo arabo in Italia
- Islam-online– L'islam italiano sul web
- Tutto in 30 secondi Il blog di Lorenzo Declich – Appunti e note sul mondo islamico contemporaneo
Nel resto del mondo:
Organizzazioni islamiche
- Union des Organisations Islamiques de France (UOIF)
-
European Council for Fatwa and Research (ECFR)
-
Islamische Glaubensgemeinschaft in Österreich
- Islamische Gemeinschaft Milli Görüs (IGMG)
- Comunidad Islámica en España
-
Islam.ch
Riviste e Centri di studio
- Revue des mondes musulmans et de la Méditerranée
- Muslims in the UK: Policies for Engaged Citizens, November 22, 2004, The Open Society Institute (OSI)
- Center for Muslim-Jewish Engagement
- Institut du monde arabe di Parigi
- Insititute of Ismaili Studies
-
International Institute of Islmic Thought
- Women living under muslim law
Altro
Determinazione/i 29 dicembre 2014
In OLIR.it: Deliberazione
della Giunta Comunale di Milano 10 ottobre 2014, n. 2010 –
Linee di indirizzo per l'assegnazione di immobili di
proprietà comunale, per il loro utilizzo per finalità
religiose e per ulteriori finalità socialie e culturali
Convenzione 04 giugno 2014
Accordo 09 maggio 2014
Con questo accordo transattivo (“settlement agreement”) il
Dipartimento della Giustizia statunitense ed il Distretto Scolastico
di Filadelfia hanno risolto il procedimento, avanti alla District
Court for the Eastern District of Pennsylvania, col quale il Governo
aveva contestato la violazione del titolo VII del Civil Rights Act del
1964, lamentando che il Distretto Scolastico non aveva provveduto a
trovare un accomodamento con il credo e le osservanze religiose di
alcuni suoi dipendenti. Nel 2010 il Distretto Scolastico di Filadelfia
ha adottato un regolamento relativo all’igiene personale che
vieta ai funzionari di polizia addetti alla scuola – quali sono
i dipendenti in questione – di portare la barba più lunga
di un quarto di pollice (6,35 millimetri) ed aveva rifiutato di
trovare un accomodamento tra questa prescrizione e le esigenze
religiose espresse dai dipendenti, di fede musulmana, i quali
portavano una barba più lunga di quanto prescritto, senza che
ciò avesse dato luogo ad una diminuzione della prestazione
lavorativa.Con l’accordo transattivo il Distretto Scolastico di
Filadelfia si è impegnato a rivedere il proprio regolamento,
includendo una procedura con la quale sia possibile richiedere un
accomodamento delle esigenze religiose, nonché a comunicare a
tutti i funzionari di polizia addetti alla scuola che le domande di
accomodamento saranno valutate su base individuale e personalizzata e
che in relazione a ciascuna di esse sarà avviato un processo
interattivo. Il Distretto Scolastico, inoltre, sottoporrà tutti
i dirigenti e funzionari addetti alla risorse umane, chiamati a
valutare tali domande di accomodamento, ad una specifica formazione e
si è obbligato a corrispondere un risarcimento ai dipendenti
cui era stato negato l’accomodamento e non considerare la
vicenda ai fini disciplinari [Si ringrazia per la segnalazione del
documento ed il relativo Abstract Mattia F. Ferrero, Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano].
Sentenza 01 luglio 2014, n.43835/11
Ordinanza 14 aprile 2014
I cartelli, apposti da una amministrazione comunale, che recano la
scritta ‘‘NO AL VOLTO COPERTO, (salvo giustificati motivi)
’’ non appaiono discriminatori, secondo il giudice adito,
né con riferimento all’origine etnica né per
quanto riguarda la fede religiosa dei destinatari. Secondo la Corte
tale divieto appare infatti un’espressione generale e rivolta
indifferenziatamente alla totalità dei cittadini che leggono il
suddetto cartello. Ne consegue che né la dimensione ridotta
dell’espressione ‘‘(salvo giustificati motivi)
’’ né la mancanza, di seguito ad essa, della frase
‘‘ivi compresi i motivi di carattere
religioso’’ assumono a propria volta un significato
discriminatorio.
Linee guida 13 marzo 2014
La Law Society, organizzazione che rappresenta i solicitors di
Inghilterra e Galles, ha pubblicato delle note pratiche che illustrano
le good practice relative alla redazione di testamenti e
donazioni in conformità alla sharia.Illustrate le norme
circa la legge applicabile alle disposizioni testamentarie secondo il
diritto internazionale privato di Inghilterra e Galles, le practice
notes precisano che non vi è nulla che impedisca ad una persona
domiciliata in Inghilterra di disporre per testamento dei propri beni
in conformità alla sharia.Vengono, quindi, illustrate le
principali regole dettate dalla sharia in materia di
successioni e donazioni [si ringrazia per la segnalazione del
documento e la relativa stesura dell'Abstract Mattia F. Ferrero,
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano]
Sentenza 17 gennaio 2014
In an increasingly multi-ethnical and culturally diverse society, we
would emphasise that issues concerning attire and symbols motivated by
religious belief and conviction must be handled by all judicial bodies
with great tact and sensitivity. Tribunals should be considerate and
respectful in their approach. Simple measures such as limited
screening or minimising the courtroom audience should be
considered. Tribunals should be particularly careful to point out that
the maintenance of attire of this kind might impair the panel’s
ability to evaluate the reliability and credibility of the evidence of
the party or witness concerned and it could have adverse consequences
for the Appellant. Where issues of this kind arise, a Tribunal’s
experience, expertise, common sense, pragmatism and sense of fairness
will be invaluable tools.
Sentenza 28 dicembre 2013, n.1176
Il Piano dei servizi, che ai sensi dell’art. 7 della l.r.
Lombardia 12/2005 è una delle articolazioni del PGT, ai sensi
del successivo art. 9 comma 4 “valuta prioritariamente
l'insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate
nel territorio comunale […] e, in caso di accertata
insufficienza o inadeguatezza delle attrezzature stesse, quantifica i
costi per il loro adeguamento e individua le modalità di
intervento. Analogamente il piano indica […] le
necessità di sviluppo e integrazione dei servizi esistenti, ne
quantifica i costi e ne prefigura le modalità di
attuazione”. Ai sensi degli artt. 71 e 72 della stessa l.r.
12/2005, fanno poi parte dei “servizi” che il relativo
Piano deve considerare anche le “attrezzature di interesse
comune destinate a servizi religiosi”, da pianificare
“valutate le istanze avanzate dagli enti delle confessioni
religiose di cui all’articolo 70”, ovvero di tutte le
confessioni religiose “come tali qualificate in base a criteri
desumibili dall’ordinamento ed aventi una presenza diffusa,
organizzata e stabile nell’ambito del comune ove siano
effettuati gli interventi disciplinati dal presente capo, ed i cui
statuti esprimano il carattere religioso delle loro finalità
istituzionali”. La medesima norma prevede anche una
“previa convenzione” fra le associazioni ed il Comune
interessato. Un richiamo che va però interpretato in senso
conforme alle norme che nel nostro ordinamento garantiscono la
libertà di culto, nel senso che – secondo la Corte adita – la
stipula di tale convenzione deve ritenersi richiesta per realizzare
opere con contributi e provvidenze pubblici, non per la qualificazione
degli istanti come realtà sociali ai fini della programmazione
dei servizi religiosi. Tanto rilevato, la delibera di approvazione del
PGT viene dunque annullata nella parte in cui omette di apprezzare,
attraverso una corretta e completa istruttoria, quali e quante
realtà sociali islamiche, esistano nel Comune, di valutare le
loro istanze in termini di servizi religiosi e di decidere
motivatamente se e in che misura esse possano essere soddisfatte nel
Piano dei servizi.
Sentenza 18 dicembre 2013, n.51059
Secondo costante giurisprudenza la circostanza aggravante dei futili
motivi sussiste quando la determinazione criminosa sia stata causata
da uno stimolo esterno lieve, banale e sproporzionato rispetto alla
gravità del reato. È anche pacifico che tale circostanza
ha natura soggettiva, dovendosi individuare la ragione giustificatrice
della condotta nel fatto che la futilità del motivo a
delinquere è indice univoco di un istinto criminale più
spiccato e della più grave pericolosità del soggetto.
Nel caso di specie, i motivi che hanno determinato la condotta di un
padre che ha cercato di uccidere la figlia dopo avere appreso che
quest’ultima aveva avuto rapporti sessuali, senza essere sposata
e da minore, con un giovane di fede religiosa diversa da quella
islamica, non possono pertanto – secondo la Suprema Corte adita
– essere definiti futili, non ritenendo lieve o banale la spinta che
aveva indotto l'imputato ad agire.