Tiziano Rimoldi, La Chiesa avventista al tempo del Covid-19
Una cronaca [1]
La newsletter avventista Notizie Avventiste ha dato notizia del Covid-19 per la prima volta il 5 febbraio 2020[2]. Insieme alla notizia che alle comunità locali di Wuhan era stato chiesto di non tenere servizi religiosi per prevenire la diffusione della malattia, è stato presentato l’appello speciale alla preghiera per la Cina rivolto dal pastore Ted N.C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale:
Vi invito a pregare in tutto il mondo per la sfida sanitaria in corso principalmente nella grande città di Wuhan, nella provincia di Hubei, in Cina, dove si cerca in ogni modo di contenere ed eradicare il coronavirus. Diverse migliaia di persone hanno contratto questo virus molto problematico e, purtroppo, un certo numero di esse è deceduto […].
Preghiamo per le massime autorità del governo e della salute in Cina che compiono intensi ed enormi sforzi per porre fine a questa situazione sanitaria così critica. Preghiamo per il popolo cinese impegnato a proteggersi dal virus. Preghiamo per i dirigenti e i membri di chiesa in Cina e per la loro salute. […] Preghiamo per l’attività di assistenza di Adra Cina e Adra Asia. Preghiamo per le famiglie che hanno perso i loro cari. Preghiamo affinché la mano guaritrice di Dio sia su coloro che hanno contratto il coronavirus in Cina e altrove. Preghiamo perché l’azione redentrice di Dio si manifesti ovunque.
Quale benedizione riceviamo quando ci affidiamo completamente a Cristo e alla sua guida, nella speranza della vita eterna dove non ci saranno più problemi di salute. Fino ad allora, preghiamo e operiamo per aiutare gli altri come farebbe Cristo. Tutto tramite la sua potenza.
Nella provincia di Hubei, dove sembra avere avuto origine l’epidemia, vi sono molte comunità locali avventiste. Le sezioni locali della Adventist Development and Relief Agency (ADRA), la ONG avventista per lo sviluppo e il soccorso, si sono attivate per distribuire nel paese mascherine ed equipaggiamento protettivo per aiutare le autorità sanitarie a gestire la diffusione del virus[3].
Con il DPCM del 25 febbraio 2020 i provvedimenti in precedenza riservati agli undici comuni identificati come primi focolai del Covid-19 in Italia sono stati estesi anche alle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria. In queste Regioni sono presenti una settantina di luoghi di culto avventisti e il 26 febbraio l’Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7° giorno[4] (da ora in poi Unione italiana[5]) ha diramato un comunicato stampa[6] nel quale si annunciava la sospensione di tutti i servizi di culto previsti per sabato 29 febbraio[7] nelle Regioni interessate, ricordando ai fedeli avventisti che era comunque possibile partecipare ai servizi religiosi resi disponibili tramite internet: la Scuola del sabato e il sermone[8]. Infatti, tramite il canale internet Hope Channel Italia (https://hopechannel.it) da diversi anni è possibile seguire in diretta streaming o in podcast i sermoni ed altre attività religiose svolte in diverse comunità avventiste italiane. Nella stessa newsletter venivano diffuse le istruzioni diffuse dall’Istituto Superiore della Sanità e dal Ministero della Salute e da adottare per evitare la diffusione della malattia Covid-19[9].
Anche la newsletter del 4 marzo riprendeva il tema delle misure preventive[10], riportando le comunicazioni dei responsabili del Dipartimento della Salute, tanto a livello di Conferenza Generale, quanto a livello della Divisione Inter-Europea: “Non lasciamoci prendere dal panico per la malattia Covid-19, ma facciamo la nostra parte informandoci, attuando i consigli per prevenire il contagio, mantenendo uno stile di vita sano, considerando i possibili scenari e il loro impatto sulla nostra vita personale e professionale, oltre a prepararci alle misure che alcuni governi potrebbero decidere di adottare”[11].
Nell’edizione online de Il Messaggero Avventista del 5 marzo[12], si informava che, facendo seguito alle misure adottate dal governo con il DPCM del 4 marzo 2020, a partire da giovedì 5 marzo, tutte le attività comunitarie avventiste che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro sarebbero state sospese fino al prossimo 3 aprile, salvo diversa comunicazione. In modo specifico, sono state sospese su tutto il territorio nazionale le riunioni di preghiera, i servizi di culto del sabato e simili. Allo stesso tempo, si comunicava che la possibilità di seguire Scuola del sabato e culto sabatico via streaming aveva avuto una variazione. Infatti, dato che non era più possibile collegarsi con le comunità avventiste in cui queste attività si svolgevano regolarmente, si erano attivate delle “classi” di Scuola del sabato e un sermone virtuali, disponibili sia attraverso internet, sia attraverso una app per lo smartphone. Il primo sermone è stato presentato dal presidente dell’Unione italiana, il pastore Stefano Paris. Il segretario generale dell’Unione italiana così spronava i fedeli avventisti: “Continuiamo a pregare per gli amministratori che devono gestire questa situazione, per il personale sanitario che in prima linea sta affrontando la crisi, e per le famiglie in cui si sono verificati casi di malattia. Siamo testimoni della fede, che portiamo nel nostro cuore, di un Signore che, così come ha promesso, custodirà i nostri cuori nella pace. ‘Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù’ (Fl 4:6,7)”.
Nel numero successivo de Il Messaggero Avventista[13], si indicavano i link per collegarsi con una serie di servizi religiosi, tra cui le “classi” della Scuola del sabato per adulti in italiano, lingua dei segni italiana, spagnolo, romeno, ghanese[14], e tre “classi” della Scuola del sabato per bambini e ragazzi di differenti età, oltre al sermone del pastore Daniele Benini. Questi servizi religiosi sono presentati da persone che si collegano attraverso internet dalla propria abitazione, andando a costituire, con le persone che si collegano, una nuova comunità liturgica avventista, non più locale e fisica, ma nazionale e virtuale.
Nella newsletter del 19 marzo[15] si dava informazione di un nuovo progetto di supporto psicologico. Infatti, a causa del clima di paura e angoscia generato dall’ansia e dal panico che gli italiani vivono, anche a motivo della condizione di quarantena e isolamento indicati dai DPCM, la Chiesa avventista italiana, insieme a diverse organizzazioni che hanno aderito gratuitamente, ha dato vita ad un servizio telefonico gratuito di supporto psicologico per aiutare ad affrontare l’emergenza in atto. Il servizio è stato realizzato con fondi dell’8 per mille avventista[16].
La newsletter dava anche conto dello sviluppo delle iniziative di contatto, preghiera e culto che sono state rese possibile grazie ai nuovi media[17]. Infatti, il 14 marzo è stato il secondo sabato di stop alle funzioni religiose nelle chiese avventiste della penisola, isole comprese; il terzo per le comunità di cinque regioni dell’Italia del nord. Nonostante questo, non è infatti mancato l’impegno dei pastori avventisti e dei responsabili dei Dipartimenti dell’Unione italiana nel telefonare, produrre video e inviare messaggi o organizzare riunioni online, oltre alla Scuola del sabato e alla predicazione sui canali web e social nazionali il sabato mattina. È stato lanciato l’hashtag #restiamounitiadistanza.
Tra le varie iniziative si segnala quella dei giovani dell’Associazione italiana degli Scout Avventisti (AISA). Si è cercato di trovare nuove modalità aggregative per sostituire quelle che sono state annullate a causa del Covid-19. Marzo infatti è tradizionalmente un mese particolarmente intenso per le attività giovanili avventiste (Settimana di preghiera, Global Youth Day, ecc.). Ecco quindi alcune attività online: incontri in diretta su Instagram di condivisione e riflessione su tematiche bibliche, o la settimana di preghiera in video, momenti giornalieri di preghiera, alle 8 e alle 20, per superare la separazione nello spazio, per trovare la comunione a distanza nel raccoglimento[18].
Domenica 15 marzo, il pastore Stefano Paris, presidente dell’Unione italiana, ha rivolto un appello alla preghiera con appuntamento alle ore 18.30, ognuno nella propria abitazione: “Preghiamo per la guarigione del nostro Paese come anche delle altre nazioni colpite da questo virus. Al tramonto di oggi ognuno può innalzare la sua preghiera di intercessione, chiedendo in modo particolare saggezza e protezione per tutti coloro che operano in prima linea negli ospedali e nella gestione di questa difficoltà”[19].
Le lezioni dell’Istituto avventista di cultura biblica[20], già sospese per effetto del DPCM del 4 marzo 2020, sono state riattivate in forma virtuale permettendo a ciascuno studente o studentessa di seguire le lezioni dalla propria camera attraverso il computer. “Sin dall’inizio della crisi Covid-19” spiega il direttore Davide Romano “la sfida è stata quella di isolare il più possibile il campus da ingressi di persone esterne e garantire una continuità di classe e un clima spiritualmente fecondo per i nostri studenti della facoltà di teologia. Fino ad oggi possiamo essere grati al Signore di non aver avuto contagi in seno al campus. I servizi di mensa e alcuni altri servizi interni rimangono fruibili ai residenti nel campus, ma con precise limitazioni prudenziali e misure di profilassi… Un plauso affettuoso e riconoscente ai nostri volontari e alle nostre volontarie, ragazzi e ragazze speciali che svolgono con abnegazione compiti essenziali di cura e di presidio in vari ambiti. E un incoraggiamento va ai nostri studenti e alle nostre studentesse che con grande senso di responsabilità stanno vivendo questo periodo, cercando di mantenere concentrata la loro mente allo studio e alla formazione, nel segno dell’antico motto di Villa Aurora, ‘imparare per servire’”[21].
Nella newsletter del 27 marzo, è stato annunciato l’inizio dei “100 giorni di preghiera” della Chiesa avventista in tutto il mondo, un periodo speciale di riflessione e consacrazione[22]. “Rivolgersi a Gesù nel momento di maggiore necessità” è il filo conduttore del tempo dedicato alla preghiera nelle case, nel rispetto delle norme di contenimento del Covid-19. In questo periodo critico, afferma il presidente Ted N.C. Wilson, “ci sono persone che cedono alla paura, ma possiamo andare avanti nella fede, tenendo gli occhi fissi su Gesù. È lui ad avere il controllo! Nulla lo sorprende, né i tornado, né i terremoti, né le inondazioni, né gli incendi, né una pandemia”. Programmati da tempo in vista della sessione plenaria della Conferenza Generale di giugno-luglio 2020, ora che questo evento amministrativo è stato rinviato, i “100 giorni di preghiera” continuano a essere un’occasione per rafforzare la fede: “Pregheremo… per tutte le persone ammalate di Covid-19 e per le loro famiglie. Pregheremo per coloro che sono in quarantena, per capi di governo perché agiscano con saggezza, e per il progresso della missione della chiesa in questi tempi difficili”. Per coloro che si iscrivono all’iniziativa (www.chiesaavventista.it/100giornidipreghiera) ogni venerdì, a partire dal 27 marzo e per 15 settimane in totale, sarà disponibile una lettura o una testimonianza che darà speranza e coraggio. Ogni giorno verranno inviate via e-mail alcune richieste di preghiera ricevute dagli iscritti. Ogni settimana saranno consigliati e condivisi libri e risorse aggiuntive.
Nella medesima newsletter, il pastore Stefano Paris, presidente dell’Unione italiana, in una sua lettera pubblica, ha preso un impegno pubblico relativo all’utilizzo dei fondi dell’8 per mille che la Chiesa avventista riceve:
Come ogni anno, sono mesi che lavoriamo per pianificare al meglio l’uso del gettito otto per mille che gli italiani destinano alla nostra chiesa. Pianificare come usare al meglio i fondi che ci vengono destinati, per sostenere progetti sociali, per promuovere la cultura della prevenzione, per contrastare le forme di dipendenza. Poi è arrivato il coronavirus, il Covid-19. Come tutti, ci siamo fermati. Fermati prima di tutto a riflettere su cosa poter fare per essere utili, per dare una mano anche noi.
Non disponiamo di grandi risorse economiche, ma quelle che possiamo mettere in campo vorremmo poterle usare al meglio per rendere concreta la mission della nostra chiesa che è ‘accogliere e servire’.
Non siamo attrezzati per rispondere in questa fase di emergenza, ci sono organizzazioni del privato sociale e della sanità pubblica che lo sanno fare in modo eccelso e che ringraziamo di cuore per esserci e per l’incredibile sforzo che stanno compiendo. Ma siamo forse capaci di dare una risposta in termini di aiuto dopo: quando questa emergenza sanitaria passerà (perché ne siamo certi, passerà!), ma purtroppo lascerà dietro di sé Enti del Terzo Settore, aziende, commercianti, artigiani e intere famiglie già in condizione di fragilità, in seria difficoltà.
Per questa ragione abbiamo deciso di adoperarci per cercare di destinare tutte le risorse economiche disponibili, operare tagli dove possibile, unire le forze all’interno della nostre comunità, in modo da disporre di risorse con le quali sostenere gli enti che saranno fortemente danneggiati da questa emergenza che ci ha coinvolti tutti.
Vogliamo poter contribuire alla ripartenza del nostro Paese, perché per noi il futuro è fatto di speranza. Una speranza che va però alimentata, nutrita, accompagnata e sostenuta.
Noi crediamo che sia necessario in questo momento più che mai garantire di esserci, di metterci al servizio di chi ogni giorno alimenta e nutre il nostro paese di un capitale sociale unico e immenso. La miglior promessa che riusciamo a fare oggi è quindi di lavorare fin da subito per definire le linee di un processo che favoriscano la ripartenza, che sappiano ridare linfa a tutti quei contesti che necessariamente risentono e risentiranno di questa grave situazione.
Ci mettiamo al lavoro, aperti al dialogo e al confronto con chi volesse aiutarci e darci indicazioni. Lo facciamo da casa, ma lo facciamo uniti all’insegna di un futuro pieno di speranza[23].
Anche i Ministeri Avventisti per la Gioventù, uno dei Dipartimenti avventisti, si adeguano alla situazione straordinaria e propongono momenti da trascorrere insieme sulle piattaforme digitali, a partire da venerdì 27 marzo sui canali della gioventù (https://giovaniavventisti.it), sulle nostre piattaforme Facebook e Youtube, su Hope Channel Italia e, novità, anche su TV (info per la TV: https://hopechannel.it/dispositivi/). L’iniziativa si terrà ogni venerdì sera, tempo in cui per il popolo avventista del settimo giorno inizia il sabato, seguendo l’insegnamento biblico in cui i giorni cominciano e finiscono al tramonto del sole. Ogni volta, un pastore diverso, “Bibbia alla mano, guiderà in un percorso spirituale da non perdere assolutamente”[24].
Il Messaggero Avventista online del 1° aprile ha dato notizia che un servizio di assistenza spirituale telefonico è stato “messo a disposizione di chiunque senta il bisogno di dialogare con un pastore per esprimere timori, sofferenza, dubbi, inquietudini, rabbia o semplicemente per vivere un momento di pausa nella preghiera leggendo un testo biblico”[25].
Il 3 aprile, il segretario generale dell’Unione avventista, pastore Andrei Cretu, nel riepilogare le iniziative poste in essere per superare l’impossibilità di riunione fisica nelle comunità locali, ha inviato il seguente messaggio:
In seguito alla firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al nuovo Dpcm del 1° aprile 2020 vengono confermate le misure già esistenti con una proroga dal 4 al 13 aprile.
Comunichiamo che l’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno (Uicca), in rispetto alle norme legislative, manterrà sospesi tutti i servizi di culto fino al 13 aprile, salvo altre eventuali disposizioni. Il nostro pensiero va a coloro che nelle ultime settimane hanno perso una persona cara oppure a coloro che stanno soffrendo sul letto di un ospedale o a casa propria. Stiamo continuando a ricordare nelle nostre preghiere queste famiglie assieme a tutti coloro che sono coinvolti attivamente per affrontare tale emergenza… Con lo sguardo rivolto in alto verso Colui che può fare più di quanto chiediamo o pensiamo, siamo in attesa, pieni di speranza, del giorno in cui potremo di nuovo adorare il nostro Dio insieme, riaprendo le nostre comunità. ‘Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno” (Ebrei 4:16)’”[26].
Anche in tempo di Coronavirus le sezioni dell’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA) in Italia collegate con le comunità avventiste locali continuano a lavorare, rispettando le direttive contenuti nei vari DPCM, perché “prudenza e sicurezza sono al primo posto per tutti gli addetti ai lavori e anche per i volontari”. Grazie alla collaborazione con il Banco Alimentare e con le reti locali di assistenza che vedono la partecipazione degli enti territoriali pubblici e delle realtà associative, dal nord al sud del Paese, almeno 25 coordinamenti ADRA sono impegnati in vari modi nella solidarietà verso le fasce più fragili, sia continuando l’assistenza sui territori, sia partecipando al servizio di consegna della spesa a chi non può uscire di casa, utilizzando i fondi dell’8 per mille avventista[27].
Rinviata la Conferenza Generale del 2020 a causa del Coronavirus
Nella newsletter del 4 marzo[28] si comunicava che la dirigenza avventista mondiale stava valutando seriamente la possibilità di rinviare la sessione plenaria della Conferenza Generale, il cui inizio era programma per l’ultima settimana di giugno 2020 ad Indianapolis, anche se ancora non era stata presa una decisione definitiva e quindi rimanevano in piedi i programmi previsti. Infatti, sebbene in quei giorni gli Stati Uniti, dove hanno sede gli uffici della Conferenza Mondiale, non si fossero ancora pienamente resi conto dell’impatto del Coronavirus 19, le notizie proveniente dal mondo avevano comunque sollevato una forte preoccupazione. Il presidente della Conferenza Generale, Ted N.C. Wilson, rivolgeva un appello alla comunità globale avventista: “Continuate a pregare per i membri della nostra chiesa e per le popolazioni di molti Paesi, in particolare per coloro che hanno contratto questa malattia e per quanti hanno perso i propri cari. Cerchiamo di essere una forte testimonianza, condividendo l’amore e la cura di Cristo con i bisognosi in modo molto utile e attento alla salute”.
La fase di incertezza sulla possibilità che la Conferenza Generale prevista per l’estate del 2020 si conclusa il 19 marzo 2020, quando, vista la rapida diffusione del Covid-19, il Comitato esecutivo della Conferenza Generale, riunitosi in teleconferenza, ha votato di rinviare la sessione plenaria della Conferenza Generale, originariamente prevista dal 25 al 4 luglio 2020, al 20-25 maggio 2021, ferma restando la location, Indianapolis. I contatti avuti con i dirigenti dell’OMS hanno convinto i dirigenti avventisti a posporre il grande raduno quinquennale avventista. La sessione plenaria della Conferenza Generale è la massima assise della Chiesa avventista del settimo giorno. I suoi lavori vedono radunati oltre 2000 delegati provenienti da tutte le Unioni avventiste del mondo, chiamati ad eleggere i vertici mondiali della denominazione e approvare i documenti e linee guida che guideranno la Chiesa nel quinquennio successivo. La sessione plenaria decide anche eventuali modifiche al Manuale di Chiesa, uno dei più importanti documenti normativi della Chiesa avventista[29]. Il mandato della dirigenza della Conferenza Generale, il cui mandato scadeva appunto nel 2020, sarà prorogato ad interim sino al 2021. Al momento, comunque, si prevede che l’assemblea plenaria successiva si terrà nel 2025, mantenendo la scansione quinquennale precedente.
La sessione del 2021 sarà ridimensionata sotto vari profili. Innanzitutto, vi sarà una riduzione del numero dei partecipanti, che sarà limitato ai delegati ufficiali (eventualmente ai loro familiari)[30] e al personale tecnico strettamente necessario. Anche la durata sarà abbreviata, dato che i giorni dei lavori effettivi scendono da sei a quattro. Tutte le riunioni che di solito si svolgono a latere dei lavori dell’assemblea non si terranno, così come non vi saranno spazi espositivi dedicati alle istituzioni avventisti di tutto il mondo. La sessione, però, verrà interamente trasmessa: «La diretta streaming continuerà per tutta la sessione ed è disponibile per tutti», hanno ribadito gli organizzatori.
La decisione di ridimensionare l’assemblea del 2021 è dovuto anche ad un ulteriore aspetto che l’impatto del Covid-19 minaccia di avere sulla Chiesa avventista. Infatti, la tesoreria della Conferenza Generale ritiene che le decime e le offerte raccolte dalle comunità locali avventiste diminuiranno significativamente, sia per la perdita di reddito e di lavoro che molti fedeli subiranno, sia per effetto dell’impossibilità di tenere riunioni di qualsiasi genere, quindi anche religiose, decretata come misura preventiva in moltissimi paesi; la possibilità di utilizzare canali telematici potrà sopperire a questa situazione solo molto parzialmente[31]. La Conferenza Generale ha deciso inoltre di studiare il modo di dare continuità a queste misure di austerity, andando anche verso la riduzione dei delegati ufficiali, e di applicarle anche alle successive assemblee plenarie a partire da quella del 2025 compresa.
“Non avrei mai potuto prevedere che saremmo arrivati a questo punto, in questo momento” ha osservato il presidente Wilson durante la seduta del Comitato esecutivo. Wilson ha sottolineato che la crisi globale è anche un’occasione per servire gli altri. “Questo è il momento di diffondere speranza e incoraggiamento. Dovremmo essere ancore di stabilità e pilastri di speranza” ha affermato. Ha poi citato il testo biblico di 2 Timoteo, per ricordare ai membri del comitato esecutivo che “Dio non ci ha dato uno spirito di paura” (1:7, ND). Wilson ha anche espresso la convinzione che la missione della chiesa andrà avanti. “Il coronavirus non ferma il messaggio dei tre angeli. L’opera di Dio non sarà inibita da questo virus”.
Tiziano Rimoldi, Docente di Diritto ecclesiastico presso la Facoltà avventista di teologia di Firenze
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[1] La Chiesa avventista del settimo giorno si articola in Conferenza Generale, sezioni regionali mondiali (le Divisioni) e unioni nazionali. Ciascuno di questi livelli ha una newsletter, rispettivamente Aventis News Network (https://news.adventist.org/en/), Inter-European Division News (è quella della Divisione europea all’interno della quale si trova l’Unione italiana) (https://news.eud.adventist.org/en/), Notizie Avventiste (https://news.avventisti.it/). In questo contributo ci concentreremo soltanto sulle notizie riguardanti l’Italia o comunque riprese dalla newsletter italiana, Notizie Avventiste e da Il Messaggero Avventista, edizione online (https://ilmessaggeroavventista.it/), che è l’organo ufficiale della Chiesa avventista italiana.
[2] “Preghiera speciale per la Cina”, in Notizie Avventiste, XXIII, n. 5, 5 febbraio 2020,
[3] “Coronavirus. Primo avventista tra le vittime in Cina”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 6, 12 febbraio 2020.
[4] L’Unione italiana delle Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, con la quale è stata siglata l’intesa, poi approvata con la Legge 22 novembre 1988, n. 516, è l’articolazione territoriale italiana della Chiesa avventista del settimo giorno (Seventh-day Adventist Church), chiesa dal respiro mondiale, nata nell’ambito del movimento di risveglio protestante denominato Second Great Awakening (XVIII-XIX). Sulla nascita e lo sviluppo, anche istituzionale, della Chiesa avventista del settimo giorno, cfr. T. Rimoldi, Con ordine e dignità. Origini e sviluppo della struttura della Chiesa Avventista del 7° Giorno, Impruneta, Edizioni AdV, 2006.
[5] L’Unione italiana fa parte della Conferenza Generale degli avventisti del settimo giorno. L’articolo 2, comma 1, della Legge n. 516 del 1988, prevede che “[l]a Repubblica italiana dà atto dell’autonomia delle Chiese cristiane avventiste liberamente organizzate secondo i propri ordinamenti e disciplinate dai propri Statuti. Esse comunicano e corrispondono liberamente con le altre organizzazioni facenti parte della Conferenza generale degli avventisti del 7° giorno”.
[6] “Coronavirus. Sospesi i servizi delle chiese avventiste in cinque regioni”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 8, 26 febbraio 2020.
[7] La Chiesa avventista del 7° giorno, come anche indica il suo nome, osserva come giorno di riposo settimanale il sabato biblico. Il rispetto del sabato è uno dei 28 punti dottrinali fondamentali: “L’amorevole Creatore, dopo i sei giorni creativi, si riposò il settimo giorno e istituì il sabato per tutti gli uomini come memoriale della creazione. Il quarto comandamento dell’immutabile legge di Dio richiede l’osservanza del settimo giorno, il sabato, come giorno di riposo, di culto e di servizio in armonia con l’insegnamento e l’esempio di Gesù, Signore del sabato. Il sabato è un giorno di una piacevole comunione con Dio e con il prossimo. Esso è simbolo della nostra redenzione in Cristo, segno della nostra santificazione, espressione della nostra fedeltà e anticipazione del nostro futuro eterno nel regno di Dio. Il sabato è il segno perpetuo scelto da Dio per rappresentare il suo patto eterno con il suo popolo. La gioiosa osservanza di questo giorno sacro, da tramonto a tramonto, è una celebrazione dell’opera creatrice e redentrice di Dio (cfr. Gn 2:1-3; Es 20:8-11; Lc 4:16; Is 56:5,6; 58:13,14; Mt 12:1-12; Es 31:13-17; Ez 20:12,20; Dt 5:12-15; Eb 4:1-11; Lv 23:32; Mc 1:32)” (https://chiesaavventista.it/punti-dottrinali/20-il-sabato/, visitato il 5 aprile 2020). Nell’art. 17, comma 1, della Legge n. 516 del 1988 si afferma che “[l]a Repubblica italiana riconosce agli appartenenti alle Chiese cristiane avventiste il diritto di osservare il riposo sabatico biblico che va dal tramonto del sole del venerdì al tramonto del sabato”. Cfr. T. Rimoldi, “Il riposo sabatico avventista”, in Il Diritto ecclesiastico, 2000, n. 1, pp. 101-114.
[8] Si tratta infatti dei due appuntamenti più importanti della mattina del sabato avventista. La Scuola del sabato è un tempo dedicato allo studio comunitario della Sacra Scrittura. I fedeli avventisti di tutto il mondo, utilizzando un lezionario preparato dalla Conferenza Generale, studiano ogni settimana lo stesso tema o brano biblico, per poi incontrarsi il sabato e scambiare opinioni, approfondimenti ed esperienze. Un fedele avventista, in qualunque luogo del mondo si trovi, quando entra il sabato in un luogo di culto avventista, può essere certo di quale argomento si parlerà quel giorno. Le “classi” della Scuola del sabato sono differenziate sulla base dell’età, dall’infanzia all’età adulta, e per ogni grado esiste un lezionario dedicato. La Scuola del sabato di solito precede il sermone, che viene presentato all’interno dello spazio dedicato al culto comunitario, di cui rappresenta il culmine. Sempre centrata su uno o più brani biblici, la predicazione è di solito affidato ad un pastore o ad un anziano della comunità. Sui ministri di culto avventisti, cfr. T. Rimoldi, “I ministri di culto nella Chiesa avventista del 7° giorno e nella Chiesa evangelica valdese”, in Daimon, 3/2003, pp. 171-193.
[9] “Coronavirus. Dieci comportamenti da seguire”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 8, 26 febbraio 2020.
[10] “Covid-19 nel contesto europeo”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 9, 4 marzo 2020.
[11] La Chiesa avventista è particolarmente sensibile alle tematiche della salute. Si veda in proposito T. Rimoldi, “Cibo e spiritualità. La Chiesa avventista e la ‘Riforma della salute’”, in A.G.M. Chizzoniti (a cura di), Cibo, religione e diritto. Nutrimento per il corpo e per l’anima, Tricase, Libellula, 2015, pp. 167-184.
[12] Il Messaggero Avventista, edizione online, VIII, n. 10, 5 marzo 2020.
[13] Il Messaggero Avventista, edizione online, VIII, n. 11, 13 marzo 2020.
[14] La Chiesa avventista autoctona, presente in Italia da oltre centocinquant’anni, ha visto nel corso degli ultimi anni l’arrivo di consistenti gruppi di correligionari proveniente da varie zone del mondo, in particolare dall’America Latina, dal Ghana e dalla Romania.
[15] “Coronavirus. Servizio di supporto psicologico gratuito”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 11, 19 marzo 2020.
[16] Cfr. https://ottopermilleavventisti.it/servizio-di-aiuto-psicologico-coronavirus, visitato il 5 aprile 2020.
[17] “Servizio di culto online”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 11, 19 marzo 2020.
[18] “Restiamo uniti a distanza”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 11, 19 marzo 2020.
[19] “Restiamo uniti a distanza”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 11, 19 marzo 2020.
[20] L’Istituto avventista di cultura biblica è ente ecclesiastico avventista civilmente riconosciuto che ha ottenuto la personalità giuridica con l’articolo 19 della Legge n. 516 del 1988. In esso è attiva una Facoltà di teologia, le cui lauree e lauree magistrali in teologia sono riconosciute dal Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Università, dove si formano i futuri ministri di culto avventisti, ma non solo. Cfr. T. Rimoldi, “Il riconoscimento dei titoli di studio rilasciati dall’Istituto avventista di cultura biblica”, in Coscienza e Libertà, 2009, n. 43, pp. 124-137.
[21] “Restiamo uniti a distanza”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 11, 19 marzo 2020.
[22] “100 giorni di preghiera. Rivolgersi a Gesù nel momento di maggiore necessità!”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 12, 27 marzo 2020.
[23] “8xmille. La promessa della chiesa per ripartire”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 12, 27 marzo 2020.
[24] “Open Friday. Iniziativa dei giovani”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 12, 27 marzo 2020.
[25] “Assistenza spirituale”, Il Messaggero Avventista, edizione online, VIII, n. 12, 1° aprile 2020.
[26] “Comunicato per i membri della chiesa avventista in Italia”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 13, 3 aprile 2020.
[27] “Covid19. Adra sempre attiva nella solidarietà”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 13, 3 aprile 2020.
[28] “Coronavirus. Appello alla preghiera dal presidente della chiesa avventista mondiale”, Notizie Avventiste, XXIII, n. 9, 4 aprile 2020.
[29] Cfr. T. Rimoldi, “Il diritto della Chiesa avventista del 7° giorno, in S. Ferrari, A. Neri (a cura di), Introduzione al diritto comparato delle religioni, Lugano, Eupress, 2007, pp. 157-177.
[30] La Chiesa avventista non prescrive il celibato per i suoi ministri di culto e accoglie tanto nei ruoli pastorali che in quelli dirigenziali sia uomini che donne, con la sola eccezione della presidenza di Federazioni, Unioni, Divisioni e Conferenza Generale. Cfr. T. Rimoldi, “Le donne nell’ordinamento della Chiesa avventista del settimo giorno”, in Daimon, 18/2018, pp. 115-134.
[31] La Chiesa avventista si finanzia con le decime e le offerte dei propri fedeli. L’articolo 29, comma 1, della Legge n. 516 del 1988 recita: “La Repubblica italiana prende atto che l’Unione delle Chiese cristiane avventiste si sostiene finanziariamente con i contributi volontari dei suoi fedeli, che consistono nelle decime e nelle offerte”. Cfr. T. Rimoldi, “Il finanziamento delle confessioni religiose in Italia: la Chiesa cristiana avventista del settimo giorno”, in Il Diritto ecclesiastico, 2006, nn. 3-4, pp. 490-507.