Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Notizie • 6 Luglio 2008

Roma: Camera dei Deputati, interpellanza urgente: Problematiche relative all’istituto del 5 per mille, con particolare riguardo all’erogazione delle somme dovute e alla platea dei beneficiari (On. Bobba, PD) (26 giugno 2008)


Interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 2-00059
Problematiche relative all’istituto del 5 per mille, con particolare riguardo all’erogazione delle somme dovute e alla platea dei beneficiari
presentata dall’ on. Luigi Bobba (PD), il 26 giugno 2008 nella seduta numero 024.

scheda interrogazione (pdf)

PRESIDENTE. L’onorevole Bobba ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00059, concernente problematiche relative all’istituto del 5 per mille, con particolare riguardo all’erogazione delle somme dovute e alla platea dei beneficiari (Vedi l’allegato A – Interpellanze urgenti).

LUIGI BOBBA. Signor Presidente, prendo la parola brevemente perché il tema è noto e io stesso me ne sono occupato anche durante la scorsa legislatura insieme ad altri colleghi al Senato.
In sostanza, credo che il punto chiave di questa interpellanza è riassunto nel fatto che il meccanismo introdotto per la prima volta con la legge finanziaria del 2006, detto del 5 per mille, che consente ai cittadini di destinare appunto il 5 per mille delle loro tasse a delle finalità di carattere sociale, no profit, di ricerca o sanitarie, ha avuto un successo largamente non previsto, tale da configurare una vera e propria domanda da parte dei cittadini di orientare e destinare risorse al mondo del no profit, della ricerca e della sanità. Sono stati quasi due terzi i contribuenti italiani che hanno scelto questa possibilità, o in termini generali, indicando una finalità di quelle previste dalla legge, oppure indicando specificatamente anche un’organizzazione a cui destinare la parte di tasse del 5 per mille. Da dati più recenti sulla campagna fiscale di quest’anno, da dati ancora ufficiosi delle dichiarazioni trattate dai CAF, si parla di un probabile raggiungimento di circa il 70 per cento dei contribuenti.
Questo successo, insperato e straordinario, richiede dunque che le istituzioni trasformino tale meccanismo da quella forma annuale sperimentale che vi è stata negli anni 2006, 2007 e 2008, ad una forma stabile, con una legislazione appropriata, con un’indicazione precisa delle finalità e con un sistema di controlli più accurato: insomma, con un impianto che si avvicini a quanto avviene in quei Paesi europei – segnatamente l’Inghilterra – dove esiste un meccanismo collegato al sistema delle deduzioni liberali che potrebbe consentire di rafforzare questa gamba del no-profit come elemento positivo e propositivo nei confronti di finalità che riverberano positivamente sull’intera compagine sociale.
In particolare, le richieste sono quattro. In primo luogo, come si è detto, si chiede la stabilizzazione di questo meccanismo con una legislazione appropriata. In secondo luogo, chiediamo che sia resa nota quale sarà la tempistica effettiva dell’erogazione dei fondi già destinati dai cittadini negli anni 2006 e 2007: nonostante gli annunci più volte fatti dall’Agenzia delle entrate, anche nei mesi passati, infatti, l’unica notizia finora apparsa è che solo gli enti di ricerca hanno cominciato a ricevere l’erogazione dei fondi che i cittadini avevano loro destinato; peraltro, da una mia personale – sia pur informale – indagine su molte realtà associative del no profit risulta non vi è ancora stata alcuna erogazione (mi riferisco naturalmente all’anno 2006, poiché in quel caso sono trascorsi oltre due anni da quando il cittadino ha effettuato la destinazione).
In terzo luogo, molte associazioni – soprattutto piccole – hanno visto respinta la loro domanda di inserimento negli elenchi dei possibili beneficiari del 5 per mille a causa di ragioni meramente formali. Ad esempio, a causa dell’assenza di qualche documentazione: peraltro, si tratta di documentazione che per legge non è necessaria, in quanto tutti questi soggetti sono già iscritti ad altri albi delle cooperative sociali, del volontariato, delle associazioni di promozione sociale o delle ONG, e dunque la documentazione è già in possesso della pubblica amministrazione e non si vede perché esse siano state escluse. Domandiamo se, laddove si ravvisi la presenza delle caratteristiche formali previste dalla legge, si intenda riammettere questi soggetti.
Infine, se sarà scelta la strada della stabilizzazione (ma anche nell’ottica della gestione di quello che già è avvenuto), sarebbe estremamente necessario e utile stabilire un dialogo con tutte le realtà associative interessate e in particolare con quella che raggruppa la grandissima maggioranza delle organizzazioni no profit associative, cioè il Forum del terzo settore: ciò al fine di creare un dialogo fra amministrazioni, istituzioni e organizzazioni del civile che permetta di dare effettivamente seguito operativo ad una così larga, convinta e duratura volontà dei cittadini.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali, onorevole Roccella, ha facoltà di rispondere.

EUGENIA MARIA ROCCELLA, Sottosegretario di Stato per il lavoro, la salute e le politiche sociali. Signor Presidente, per rispondere all’interpellanza proposta e illustrata dall’onorevole Bobba mi sembra importante fornire alcune informazioni preliminari sull’evoluzione dell’istituto del 5 per mille. Tale istituto, finalizzato al sostegno di determinate categorie di soggetti operanti in attività di particolare rilievo sociale, è stato introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento, a titolo sperimentale, dalla legge finanziaria per il 2006; da allora, è stato disciplinato con l’inserimento di specifiche disposizioni all’interno di successive leggi finanziarie, senza che venisse mai regolamentato in maniera organica.
Nel corso dei tre anni di operatività, l’istituto è stato interessato da significative modifiche circa i soggetti ammessi al beneficio. Per l’esercizio finanziario 2006 potevano essere destinatari del 5 per mille gli enti del volontariato e le altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, nonché le associazioni di promozione sociale iscritte nei registri di livello nazionale, regionale e provinciale, gli enti della ricerca scientifica, gli enti della ricerca sanitaria, i comuni di residenza, per le loro attività di carattere sociale.
Per l’esercizio finanziario 2007, sono stati esclusi i comuni e le fondazioni riconosciute, con una contrazione degli enti beneficiari. Tuttavia, a fine 2007, a valere nel medesimo esercizio finanziario, sono state ammesse al riparto le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI ai fini sportivi e le fondazioni nazionali di carattere culturale.
Infine, per l’esercizio finanziario 2008, oltre ai settori del volontariato, della ricerca scientifica, dell’università e della ricerca sanitaria è stato confermato il settore delle associazioni sportive dilettantistiche già riconosciute dal CONI.
Peraltro, il settore del volontariato è stato significativamente modificato. Come già detto, sono state inserite le fondazioni nazionali di carattere culturale, mentre è stato ristretto il criterio di ammissione per le associazioni riconosciute, in quanto possono accedere al beneficio solo quelle che svolgono determinate attività senza scopo di lucro ed in modo esclusivo o prevalente.
In mancanza della stabilizzazione dell’istituto del 5 per mille, e pertanto sulla base dei concreti provvedimenti attuativi, l’Agenzia delle entrate ha predisposto, per ciascun anno, l’elenco degli enti del volontariato che successivamente sono stati pubblicati su Internet. La stessa Agenzia ha poi provveduto a effettuare le operazioni di controllo amministrativo delle dichiarazioni sostitutive prodotte dagli enti interessati, nonché a porre in essere i riscontri presso le diverse pubbliche amministrazioni detentrici di albi e registri nei quali le associazioni e i vari enti risultavano iscritti.
Le strutture dell’Agenzia hanno operato numerose esclusioni a causa o del mancato possesso dei requisiti richiesti oppure del mancato rispetto di adempimenti procedurali, dando luogo ad un consistente contenzioso. Successivamente, l’Agenzia ha proceduto alla fase di ricognizione delle dichiarazioni fiscali prodotte dai contribuenti, ai fini dell’individuazione delle scelte dagli stessi effettuate.
Per quanto riguarda l’esercizio 2006, questi adempimenti si sono conclusi nel mese di settembre 2007 e, successivamente, l’Agenzia ha provveduto a divulgare – mediante pubblicazione sul proprio sito Internet – i risultati finali delle elaborazioni.
Ultimate le elaborazioni contabili, l’Agenzia ha trasmesso al Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato i dati necessari a stabilire gli importi delle somme spettanti a ciascun soggetto. Inoltre, sono stati inviati ai Ministeri interessati gli elenchi di rispettiva competenza. Per effetto di tale comunicazione, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ha provveduto, alla fine del mese di dicembre 2007, all’accreditamento dei fondi negli stati di previsione delle amministrazioni coinvolte, per consentire alle stesse di procedere al pagamento materiale in favore degli aventi diritto.
Al fine di consentire al Ministero della solidarietà sociale, ora Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, un’efficace e tempestiva erogazione dei contributi in argomento, la legge finanziaria per il 2008 ha previsto lo stanziamento di 500 mila euro a favore della stessa amministrazione, affinché possa avvalersi – mediante stipula di apposita convenzione – del supporto di intermediari per la distribuzione delle risorse.
Nei primi mesi del corrente anno, il Ministero della solidarietà sociale ha avviato le procedure per la sottoscrizione di una specifica convenzione, individuando nella stessa Agenzia delle entrate l’intermediario più idoneo. Di conseguenza, l’Agenzia ha elaborato uno schema di procedura operativa per il pagamento del 5 per mille, individuando le attività, i tempi e i costi dell’operazione.
In vista del perfezionamento dell’intesa, l’Agenzia ha avviato una serie di iniziative finalizzate alla raccolta dei dati necessari all’effettuazione dei pagamenti, come ad esempio l’elaborazione dei modelli in formato elettronico per accedere per via telematica al 5 per mille, relativamente all’esercizio finanziario 2008, ovvero per trasmettere e ricevere i dati necessari alle stesse operazioni di pagamento.
Per addivenire alla definizione della procedura tecnico-amministrativa oggetto della suddetta convenzione, si è reso necessario attivare un tavolo tecnico per valutare la compatibilità delle soluzioni proposte con la normativa in materia di contabilità pubblica.
Agli incontri, svolti a partire dal mese di aprile, hanno partecipato rappresentanti del Ministero della solidarietà sociale, della Banca d’Italia, del Dipartimento della ragioneria generale dello Stato e dell’Agenzia delle entrate.
Le problematiche di carattere amministrativo-contabile sono state definite in modo unitario e condiviso con apposita Conferenza di servizi, tenutasi il 12 giugno 2008. Non appena tale convenzione potrà essere definitivamente stipulata, l’agenzia fornirà al Ministero l’elenco dei soggetti, corredato dalle coordinate IBAN, affinché venga validato e possa essere, di conseguenza, emesso immediatamente l’ordine di pagamento a favore dei beneficiari.
Relativamente alle specifiche questioni sollevate nell’interpellanza si precisa che c’è sicuramente, da parte del Governo, l’intenzione di emanare un provvedimento legislativo che stabilizzi l’istituto del 5 per mille e si conferma l’attenzione del Ministero nella ricerca della semplificazione organica e normativa dell’istituto, anche in ordine alla capacità delle amministrazioni di operare in modo efficiente ed efficace per il buon esito dell’intero processo di cui le stesse sono responsabili e per semplificare le procedure, cosa di cui, anche da questa relazione, si avverte la necessità.
Per quanto concerne poi la tempistica relativa alla conclusione dell’iter di erogazione del 5 per mille per gli anni 2006 e 2007, la competente direzione generale del nostro Ministero ha assicurato che, sulla base della convenzione con l’Agenzia delle entrate, le somme relative ad entrambe le annualità saranno versate in varie tranche, comunque non oltre la fine del 2009.
In particolare, per quel che riguarda l’erogazione delle somme dovute alle quasi 21 mila organizzazioni che costituiscono la platea dei beneficiari della prima annualità, nel corso del corrente mese la direzione generale per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali del Ministero ha già provveduto ad emettere, nel complesso, decreti di pagamento per circa 80 milioni di euro, pari a poco più del 40 per cento delle somme destinabili a organizzazioni ufficialmente riconosciute (nel totale, circa 193 milioni).
Nelle prossime settimane, per effetto della convenzione, è prevista l’erogazione delle somme di pertinenza di ulteriori 16 mila organizzazioni, le quali hanno provveduto a trasmettere all’Agenzia delle entrate i necessari codici bancari o postali.
In merito alle quasi 5 mila organizzazioni che non hanno ritenuto o che non sono state finora nella condizione di comunicare le coordinate bancarie o postali necessarie al versamento delle somme, l’Agenzia, tramite le sue sedi territoriali, ha programmato un contatto diretto con tali organizzazioni, per rilevare le informazioni indispensabili e portare a buon fine i versamenti. A questo scopo la citata direzione generale ha concordato formalmente con tutte le amministrazioni coinvolte una specifica procedura di pagamento che consenta di effettuare nel modo più efficace possibile tutte le erogazioni, anche quelle destinate a organizzazioni prive di riferimenti bancari e/o postali.
Tuttavia, almeno in parte, la conclusione della procedura dipenderà anche dalle informazioni messe a disposizione e dalle condizioni operative riscontrate presso le organizzazioni coinvolte. Per quel che attiene alla seconda annualità (2007), gli elenchi completi dei beneficiari e delle relative somme da attribuire, non sono ad oggi ufficialmente disponibili. In proposito, è opportuno osservare che per effetto dell’articolo 20, comma 2 del decreto-legge n. 159 del 2007, sono state riammesse alle erogazioni anche le organizzazioni sportive dilettantistiche iscritte nel registro del CONI, di conseguenza è stato necessario predisporre un nuovo decreto per definire i requisiti dell’ammissibilità che, anche per le sportive, prevedevano lo scorso mese di maggio come termine per presentare la richiesta per l’ammissione al contributo. Sulle richieste così pervenute l’Agenzia delle entrate sta effettuando adesso i necessari riscontri.
Inoltre, relativamente alla possibilità di riammettere al beneficio quei soggetti che nella prima annualità ne sono stati esclusi per cause riconducibili o alla mancata trasmissione di documenti a supporto delle autocertificazioni fornite, ovvero a incongruenze temporali nella presentazione delle domande in rapporto alla data di entrata in vigore dei già citati decreti, il Ministero ha avviato le valutazioni opportune per verificare la problematica e trovare le soluzioni più appropriate per venire incontro alle richieste delle associazioni.
Per quel che attiene, infine, alla possibilità di coinvolgere ed interpellare le associazioni interessate al 5 per mille, si ritiene che, nel momento in cui si procederà alla definizione del testo normativo di cui sopra, il Ministero, fatte salve le prerogative del Parlamento, non mancherà di individuare occasioni e modalità per portare avanti un dialogo costruttivo con il fondamentale settore delle organizzazioni no profit, al fine di valorizzarne le relative funzioni e di accoglierne le istanze.

PRESIDENTE. L’onorevole Bobba ha facoltà di replicare.

LUIGI BOBBA. Signor Presidente, mi dichiaro parzialmente soddisfatto, in particolare per quello che mi pare sia l’orientamento del Governo circa la necessità, oltre che l’opportunità, di arrivare ad una stabilizzazione del meccanismo per via legislativa, onde evitare anche che la legislazione si accumuli e cambi ogni anno rendendo poi le procedure particolarmente farraginose e troppo lunghe. Vi è, inoltre, la necessità di una disponibilità al coinvolgimento delle organizzazioni di riferimento, proprio per costruire questa stessa legislazione, in ordine ad una stabilizzazione efficace e duratura del meccanismo.
Ovviamente non metto in dubbio le parole del sottosegretario, circa il fatto che siano stati disposti i decreti di pagamento per 80 milioni di euro per un 40 per cento delle organizzazioni coinvolte. Potrebbe essere che la procedura sia avvenuta in queste ore, considerando la data del 12 giugno citata dal sottosegretario Roccella circa la definizione completa delle modalità di esercizio della convenzione con l’Agenzia delle entrate e che la procedura necessiti perlomeno ancora di un mese di tempo prima che dal decreto si arrivi all’effettiva erogazione della somma all’organizzazione beneficiaria.
Rimango, invece, del tutto perplesso rispetto al fatto che il Governo indichi un termine molto lontano per il completamento di tutte le erogazioni, visto che il sottosegretario Roccella ha parlato di varie tranche non oltre la fine del 2009. Mi sembrerebbe un termine assolutamente troppo lontano, considerando che – definita la procedura e la convenzione con l’Agenzia delle entrate – il meccanismo, una volta entrato a regime, dovrebbe consentire nel giro di pochi mesi, essendo somme tutte già disponibili nel bilancio dello Stato, di arrivare ad una completa erogazione anche e non solo per l’anno 2006, ma anche per l’anno 2007, in tempi significativamente più ravvicinati di quanto sono stati indicati.
Mi sembrerebbe questo un gesto di coerenza verso i cittadini che, in qualche modo, volendo destinare il 5 per mille a delle organizzazioni, anche nominativamente individuate, non possono vedere che tra la loro scelta, la loro opzione, e l’efficacia di questa stessa azione possano passare dai due ai tre anni. Quindi, su questo aspetto continuo ad insistere con il Governo affinché acceleri, attraverso gli organismi tecnici, le procedure in modo più rapido rispetto a quanto è stato dichiarato in quest’Aula.
Un ultimo aspetto: credo che sarebbe un atto di buonsenso facilitare tutte quelle organizzazioni – il sottosegretario Roccella ha parlato di 5 mila – che hanno commesso degli errori di carattere formale, onde evitare che le stesse si debbano rivolgere al TAR con una procedura di ricorso, considerato che, nella grandissima maggioranza dei casi, si tratta non di organizzazioni prive delle caratteristiche indicate dalla legge, ma semplicemente di organizzazioni che, lo ripeto, hanno commesso degli errori formali od omesso di allegare una determinata documentazione. Quindi, anche su questo aspetto, chiederei al Governo una procedura più rapida e più semplificata, onde arrivare rapidamente a risolvere questo contenzioso che si va accumulando da tempo.


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