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Notizie • 12 Marzo 2008

Torino: dedicazione di una nuova parrocchia Vetero Cattolica dellUnione di Utrecht (15 Marzo 2008)


Comunicato stampa:

Sabato 15 marzo 2008, alle ore 15, il Vescovo Fritz-Renè Mueller officerà il rito di dedicazione della chiesa di Santa Maria Consolatrice, nuova sede della Parrocchia di San Clemente di Willibrord, riaperta al culto dopo un lungo periodo di chiusura.
Il nuovo luogo di culto, ottenuto dal restauro della piccola chiesa di Santa Maria Consolatrice, dismessa anni fa dall’Ordine religioso che l’aveva edificata, si trova in Corso Inghilterra 33 e rappresenta un riuscito e prezioso esempio di collaborazione ecumenica tra le varie confessioni cristiane.
La collocazione definitiva della parrocchia di rito vetero-cattolico, infatti, è stata resa possibile anche dalla collaborazione con la Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca, che ha ospitato la Parrocchia vetero-cattolica di San Clemente Willibrord nella Chiesa del Redentore, in Strada Val San Martino, dal 2002 fino ad oggi, quando un prezioso spazio di preghiera e di spiritualità ritrova la sua funzione primaria e viene nuovamente messo a disposizione dei torinesi.
L’ecumenismo, valore fondamentale per tutte le confessioni cristiane, è profondamente radicato nella cultura e nella storia della nostra Torino, che, precorrendo spesso i tempi, lo ha sempre vissuto “sul campo”.
All’inaugurazione interverranno rappresentanti di tutte le Chiese presenti a Torino. Il Cardinale Arcivescovo Severino Poletto, ospite d’Onore, è stato calorosamente invitato ad intervenire. Sono state inoltre invitate tutte le autorità civili, quali il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino e la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso. Lo spazio della Chiesa di Santa Maria Consolatrice sarà messo a disposizione della cittadinanza per eventi culturali di ogni genere, con particolare attenzione alla musica.


La Chiesa Vetero Cattolica nasce dall’incontro di quelle diocesi cattoliche che, in unione con la Chiesa di Utrecht, non riconobbero il dogma dell’infallibilità e della giurisdizione universale del Papa (1870). La definizione di “vetero” si riferisce al modello di Chiesa del primo millennio: la Chiesa delle origini, senza alcun intento di conservatorismo.

Dopo il Concilio Vaticano I, alcune diocesi, in particolare in Germania ed in Svizzera, promossero tre incontri ecumenici tra il 1871 ed il 1873 (a Monaco di Baviera, Colonia e Costanza) per concordare i provvedimenti da adottare. La decisione di non essere soggetti all’autorità romana (Noi vogliamo essere “con” Pietro, ma non “sotto” Pietro) si concretizzò il 24 settembre 1889, con la firma della “Dichiarazione di Utrecht”, nella quale i cinque vescovi firmatari si impegnarono a costituire la “Conferenza Episcopale Internazionale – CEI”, organismo sinodale che regge ancora oggi l’Unione di Utrecht. La CEI ha il compito di coordinare la vita di ciascuna diocesi, oltre che di decidere in materia di rapporti ecumenici tra le altre Chiese Cristiane. La Chiesa Vetero Cattolica riconosce il primato di onore al Vescovo di Roma, il Pontefice, ma non gli riconosce né l’infallibilità in materia di fede, né la giurisdizione universale, ossia il potere di decidere sulla vita di ogni diocesi in tutto il mondo.

Per approfondimenti:
www.chiesaveterocattolica.org

Informazioni sulla Chiesa Vetero cattolica in Italia (pdf)

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