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Notizie • 3 Luglio 2010

United States: the Supreme Court rejects Vatican appeal in sex abuse case (28 June 2010)


On 28th June 2010 the U.S. Supreme Court denied certiorari in Holy See v. Doe, (Docket No. 90-1) (orders list). The Court refused to consider whether the Vatican has legal immunity over the sexual abuse of minors by priests in the United States, allowing a lawsuit filed in 2002 to go forward. The nation's highest court, asked to rule on a U.S. appeals court decision that cleared the way for the lawsuit to proceed, rejected the Vatican's immunity appeal without comment.

The lawsuit, filed by a plaintiff identified only as John Doe, claimed he was sexually abused on several occasions in the mid-1960s when he was 15 or 16 by a Roman Catholic priest named Father Andrew Ronan in Portland, Oregon. Ronan died in 1992. The Vatican claimed immunity under a U.S. law, the Foreign Sovereign Immunities Act of 1976, that allows foreign states to avoid being sued in court.

But the law contains exceptions. The appeals court cited one of those, ruling the lawsuit has sufficiently alleged that Ronan was an employee of the Vatican acting within the scope of his employment under Oregon law. 

(Fonte: Reuters; Pew Forum; http://religionclause.blogspot.com/)


La Corte suprema degli Stati Uniti ha deciso di non esprimersi sul ricorso della Santa Sede nel caso di un cittadino dell'Oregon che ha denunciato di avere subito abusi da un sacerdote e ha tolto l'ultimo ostacolo all'avvio del processo civile. Esaminando il fascicolo “Anonimo contro Santa Sede”, i giudici hanno riconosciuto che il Vaticano può essere considerato civilmente responsabile delle azioni dei preti pedofili. 

Il caso analizzato dalla Corte suprema americana riguarda il reverendo irlandese Andrew Ronan, morto nel 1992. Il Vaticano è accusato di averlo trasferito in diverse città, nonostante ripetuti casi di molestie sessuali su minori. Il cittadino dell'Oregon, John V. Doe, ha denunciato di aver subito abusi negli anni '60 nella scuola cattolica che frequentava. La Santa Sede ha presentato un ricorso invocando il diritto all'immunità che spetta agli Stati sovrani: questo diritto, su cui si era espressa favorevolmente l'amministrazione Obama, è previsto dal Foreign Sovereign Immunities Act del 1976.
Questa legge prevede eccezioni: una di queste riguarda i dipendenti di uno stato straniero. La Corte d’Appello, nel caso “Anonimo contro Santa Sede”, aveva accolto l’eccezione riconoscendo che padre Ronan, trasferito più volte negli anni Cinquanta e Sessanta dall’Irlanda a Chicago e poi a Portland, poteva per questo essere considerato un impiegato del Vaticano.
La Corte suprema ha ora deciso in via definitiva di non fermare l'azione legale, che considera il Vaticano corresponsabile degli abusi. 


dal sito pewforum.org:
:: Un commento e l'intervista a Jeffrey Lena, avvocato della difesa della Santa Sede nel caso Holy See v. Doe.

In OLIR.it:
::
La sentenza della Corte d'Appello (3 marzo 2009)

Argomenti: Giurisprudenza