Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 06 luglio 2005

Le autorità bulgare vengono riconosciute responsabili di aver violato
il diritto alla vita in combinato disposto con il divieto di
discriminazione (artt. 2 e 14 CEDU). Il caso riguardava l’uccisione
da parte della polizia di due disertori rom, uccisi durante
l’esecuzione di un arresto che, data la situazione (i sospetti erano
disarmati, non avevano commesso reati violenti, non si erano dati alla
fuga) non giustificava il ricorso all’uso della forza, che secondo
l’art. 2 della Convenzione, deve essere “assolutamente necessario”. La
Corte ha ritenuto responsabile lo Stato bulgaro per la morte dei due
uomini e per non aver condotto indagini sufficientemente accurate
sulla presenza del movente razzista alla base del comportamento
incriminato.

Risoluzione 31 gennaio 2008

Risoluzione del Parlamento europeo del 31 gennaio 2008 su una strategia europea per i rom. Il Parlamento europeo, – visti gli articoli 3, 6, 7, 29 e 149 del trattato CE, che impegnano gli Stati membri a garantire uguali opportunità a tutti i cittadini, – visto l’articolo 13 del trattato CE, in base al quale […]

Regolamento 22 marzo 2004, n.723

REGOLAMENTO (CE, EURATOM) N. 723/2004 DEL CONSIGLIO del 22 marzo 2004, che modifica lo statuto dei funzionari delle Comunità europee e il regime applicabile agli altri agenti di dette Comunità. IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, […] considerando quanto segue: (1) Dal 1962, anno in cui sono stati adottati per la prima volta lo statuto dei funzionari […]

Sentenza 16 aprile 2007, n.69

Il diniego della pensione di reversibilità in favore del coniuge
superstite di una coppia sposata con un rito matrimoniale non
riconosciuto dallo Stato (nel caso di specie: celebrato secondo il
rito gitano) non integra un caso di discriminazione fondata
sull’origine etnica o sulle convinzioni personali.
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El art. 14 de la Constitución española contiene una prohibición
explícita de que se dispense un trato discriminatorio por motivos
étnicos o raciales. Comprende no sólo la discriminación directa,
sino también la encubierta o indirecta consistente en aquel
comportamiento formal o aparentemente neutro o no discriminatorio,
pero del que se deriva un impacto adverso sobre la persona objeto de
la práctica constitucionalmente censurable. No supone discriminación
que el legislador limite la protección de viudedad a los supuestos de
convivencia institucionalizada; por lo tanto la denegación de
pensión a la supérstite de una pareja casada por el rito gitano no
implica un trato discriminatorio ni por motivos sociales, ya que
ninguna vulneración se deriva de la limitación de la prestación a
la concurrencia de vínculo matrimonial legalmente reconocido, ni por
motivos étnicos, ya que la aplicación al caso del tratamiento dado a
las uniones «more uxorio» no toma como elemento referencial
circunstancias raciales o étnicas, sino una circunstancia relacionada
con la libre y voluntaria decisión de no acceder a la formalización
del vínculo matrimonial conforme a previsiones legales, previsiones
que en ninguna forma se condicionan a la pertenencia a una raza sino
exclusivamente a consideraciones civiles o religiosas.

Raccomandazione 29 giugno 2007, n.11

European Commission against Racism and Intolerance (ECRI). “General Policy Recommendation N°11 on combating racism and racial discrimination in policing”. Adopted by ECRI on 29 June 2007. The European Commission against Racism and Intolerance (ECRI): Having regard to Article 14 of the European Convention on Human Rights, Protocol No12 to this convention and the case-law of […]

Sentenza 28 giugno 2007, n.05-908

Un sistema di quote, volto a bilanciare il numero degli studenti
appartenenti ai diversi gruppi etnici, viola il principio di non
discriminazione, in quanto opera una classificazione degli individui
in base alla loro origine etnica o al colore della pelle. Si tratta
infatti di misure preferenziali (o azioni positive), che sarebbero
legittime se rispondessero ad interessi stringenti dello Stato
(“compelling interest”), quali ad esempio la garanzia della diversità
e del pluralismo nel sistema educativo; il meccanismo previsto dalle
quote non risponde a simili finalità, ma è volto unicamente a
stabilire percentuali per l’accesso alle scuole, in base
all’appartenenza etnica degli studenti. E’ perciò contrario alla
regola secondo la quale tale accesso deve svolgersi senza distinzioni
di razza o religione (“on a non-racial basis”).

Raccomandazione 20 giugno 2007

Parlamento europeo. Raccomandazione 21 giugno 2007: “Evoluzione dei negoziati relativi alla decisione quadro sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia” (2007/2067(INI)) Il Parlamento europeo, – vista la proposta di raccomandazione destinata al Consiglio, presentata da Martine Roure a nome del gruppo PSE, sull’evoluzione dei negoziati relativi alla decisione quadro sulla lotta contro il razzismo […]

Ordinanza 05 giugno 2007, n.199

Manifesta inammissibilità della questione di illegittimità
costituzionale sollevata dal Tribunale di Verona in riferimento agli
artt. 3, 24 e 111 della Costituzione, in relazione all’art. 6, comma
5, del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122 (Misure urgenti in materia
di discriminazione razziale, etnica e religiosa), convertito, con
modificazioni, nella legge 25 giugno 1993, n. 205, nella parte in cui
– stabilendo che per i reati indicati all’art. 5, comma 1, del
medesimo decreto-legge, il pubblico ministero procede al giudizio
direttissimo anche fuori dei casi previsti dall’art. 449 del codice di
procedura penale, salvo che siano necessarie speciali indagini – non
prevede, «secondo l’interpretazione maggioritaria della
giurisprudenza di legittimità, […] che l’imputato debba essere
presentato in udienza nel termine di quindici giorni dall’arresto o
dall’iscrizione nel registro delle notizie di reato».

Legge organica 11 gennaio 2000, n.4

Ley Orgánica 4/2000, de 11 de enero, sobre derechos y libertades de los extranjeros en España y su integración social. (BOE n. 10 de 12/1/2000, pp. 1139 – 1150) JUAN CARLOS I REY DE ESPAÑA A todos los que la presente vieren y entendieren. Sabed: Que las Cortes Generales han aprobado y Yo vengo en […]