Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 23 novembre 1967

Il delitto di vilipendio della religione cattolica si concreta
attraverso un giudizio offensivo, in una manifestazione dispregiativo
dei valori etico—spirituali di tale religione nella sua interezza od
in rapporto ad almeno una delle componenti fondamentali. Questi valori
si identificano con le credenze fondamentali, i dogmi, i Sacramenti ed
i riti, tenendo presente che in questi ultimi rientrano le preghiere e
le benedizioni. Non può disconoscersi al magistero della Chiesa
cattolica il concreto esercizio dei riti, ed in particolare la
facoltà, connessa al culto, d’indirizzare il potere propiziatorio a
determinate situazioni umane e terrene, quale quella del
cittadino-soldato (anche in relazione ai mezzi bellici posti a sua
disposizione). Pertanto, qualunque sia l’applicazione che dei riti
viene fatta nell’esplicazione del magistero ecclesiastico, la
critica espressa in forma dispregiativa di tale manifestazione
spirituale investe necessariamente l’essenza stessa del rito e,
quindi, la religione cattolica ed integra perciò il delitto di
vilipendio della religione dello Stato.