Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 7 Dicembre 2005

Risoluzione 10 marzo 2005

Parlamento europeo. Risoluzione 10 marzo 2005: “Seguito della Quarta Conferenza mondiale sulla piattaforma di azione per le donne”.

Il Parlamento europeo,

–vista la celebrazione della Giornata internazionale della donna l’8 marzo 2005,
–vista la Convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale del 21 dicembre 1965,
–vista la Convenzione dell’ONU sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne del 18 dicembre 1979,
–vista la Convenzione dell’ONU contro la tortura e altre pene e trattamenti crudeli, inumani o degradanti del 10 dicembre 1984,
–vista la Dichiarazione di Pechino e la piattaforma di azione adottata a Pechino, il 15 settembre 1995 dalla Quarta Conferenza mondiale sulla donna: azione in favore di uguaglianza, sviluppo e pace,
–viste le sue risoluzioni del 15 giugno1995 e del 21 settembre 1995 su tale Conferenza,
(…)
–viste le sue posizioni del 17 novembre 1999 e del 9 marzo 2004 sull’adozione di programmi di azione comunitaria DAPHNE e DAPHNE II, (2000-2003 e 2004-2008) per prevenire e combattere la violenza contro i bambini, i giovani e le donne,
(…)
–visti i risultati della 49a sessione della Commissione ONU sullo stato delle donne del 4 marzo 2005,
–visti i gravi incidenti occorsi il 6 marzo 2005, ad Istanbul, nel corso di una dimostrazione collegata alla Giornata internazionale della Donna,
–visto l’articolo 108, paragrafo 5, del suo regolamento,

A. (Omissis)
B. considerando che i diritti delle donne continuano ad essere violati nel mondo intero, pur costituendo una parte integrante, inalienabile e indivisibile dei diritti umani universali, e che le violazioni sono particolarmente sconvolgenti in regioni colpite dalle guerre dove le donne sono vittime di stupri, gravidanze forzate e sfruttamento sessuale,
C.(Omissis)
D. deplorando che la mutilazione genitale, che non è ignota nei paesi dell’Unione europea, sia ancora diffusa nel mondo (secondo l’OMS, ogni anno nel mondo due milioni di donne vengono sottoposte a tali pratiche),
E-O. (Omissis)

1. plaude alla Dichiarazione della 49a sessione della Commissione ONU sullo stato delle donne la quale riafferma la Dichiarazione e la Piattaforma d’azione adottata a Pechino nel 1995;
2. condanna con forza il brutale comportamento tenuto dalla polizia ad Istanbul nel corso della dimostrazione svoltasi in occasione della Giornata della Donna, il 6 marzo 2005, e chiede alla Commissione di presentare al Parlamento una relazione completa sull’accaduto;
3. invita gli Stati membri delle Nazioni unite che non lo hanno ancora fatto a ratificare la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne;
4. ricorda che i diritti umani delle donne costituiscono una parte integrante, inalienabile e indivisibile dei diritti umani universali e afferma che la promozione e la tutela dei diritti delle donne sono requisiti fondamentali per costruire una vera e propria democrazia e che occorre utilizzare tutti i mezzi possibili per prevenire qualsiasi violazione dei diritti umani delle donne, incluse le violazioni perpetrate nell’Unione;
5. chiede che gli Stati membri adottino una legislazione o applichino efficacemente la loro legislazione esistente per porre fine alla mutilazione genitale femminile perpetrata nel loro territorio e ad aiutare i paesi terzi coinvolti ad elaborare programmi in collaborazione con le ONG locali per combattere tali pratiche;
6. (Omissis)
7. condanna i matrimoni forzati e invita gli Stati membri e, in funzione di coordinamento, la Commissione, ad adottare tutte le misure necessarie per punire i responsabili, anche quando tali matrimoni siano contratti da residenti dell’Unione che agiscono al di fuori del territorio comunitario;
8-11. (Omissis)
12.chiede pertanto alla Commissione di dichiarare il 2006 Anno europeo contro la violenza nei confronti delle donne e la sollecita inoltre a coinvolgere pienamente Romania, Bulgaria, Turchia e paesi limitrofi nella preparazione di tutti gli eventi, programmi e progetti collegati all’anno contro la violenza nei confronti delle donne;
13-20. (Omissis)
23. esprime apprezzamento per le riforme giuridiche realizzate in Turchia, ma esprime ancora una volta preoccupazione constatando che le donne sono ancora vittime di omicidi per motivi di onore e violenze; chiede pertanto alla Commissione e al Consiglio di portare avanti la sua cooperazione con le autorità turche e di seguire attentamente la situazione dei diritti delle donne in Turchia;
24. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi degli Stati membri, nonché al Segretario generale delle Nazioni Unite.

(Omissis)