Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 2 Febbraio 2004

Circolare ministeriale 30 gennaio 1998, n.109

Ministero dell’Interno – Direzione generale degli Affari dei Culti. Circolare n. 109, 30 gennaio 1998.

OGGETTO: Osservatorio sulle libertà religiose.

Come forse già noto, da circa due anni e mezzo, nell’ambito di questa Direzione generale – Divisione degli affari dei culti diversi dal cattolico – è stata formalizzata l’istituzione dell’osservatorio sulle libertà religiose.

Alla struttura è affidato prima di tutto il compito di condurre e tenere aggiornato un censimento degli organismi non cattolici presenti in Italia, censimento che – come si legge nel provvedimento istitutivo dell’osservatorio stesso – consentirà una più approfondita conoscenza del fenomeno religioso nella sua multiformità, in adesione alle

raccomandazioni più volte formulate in sede comunitaria.

Sotto questo profilo, il monitoraggio ha messo sinora in luce l’esistenza di circa 600 realtà (con l’indicazione delle sedi, dei nomi dei responsabili, delle dottrine professate ecc.) distinte tra: confessioni che hanno stipulato le intese ex art. 8, 3° comma, Cost.; confessioni che le hanno richieste e per le quali la Direzione generale ha già espresso parere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; organismi dotati di personalità giuridica come enti di culto; organismi vari (ossia enti di fatto, enti dotati di personalità giuridica in ordinamenti stranieri operanti in Italia a condizione di reciprocità ex art. 16 delle preleggi). Il lavoro svolto è frutto delle risultanze degli atti già in possesso di questa Direzione generale e, soprattutto, delle notizie che le SS.LL. – anche in adesione alle sollecitazioni di cui alla circolare ministeriale n. 89 del 28 dicembre 1995, con cui si invitava ad adottare tutte le iniziative utili per assicurare una tempestiva conoscenza del fenomeno cultuale – fanno costantemente affluire.

L’opera di monitoraggio, per quanto rilevantissima, non esaurisce peraltro le finalità dell’osservatorio che intende porsi quale sede di raccordo per la soluzione di particolari quesiti da parte di amministrazioni pubbliche e di raccolta delle eventuali denunce di violazione del diritto di libertà religiosa.

In tale ottica l’osservatorio sta già affermando un proprio ruolo istituzionale fornendo risposte e chiarimenti ad ambasciate, altre amministrazioni statali nonché enti locali: risposte e chiarimenti che pervengono sempre più frequentemente e da più parti e che, per la immediatezza di tempi che esigono, si esauriscono in contatti informali.

Inoltre va intensificandosi e qualificandosi il rapporto con gli organismi cultuali anche al fine di conoscere meglio i problemi che gli stessi incontrano o comunque gli ostacoli che si frappongono ad una piena fruizione del diritto di libertà religiosa.

Tutto ciò nella consapevolezza che è doveroso che un’amministrazione – quale è la Direzione generale degli affari dei culti – chiamata a gestire la politica dei culti, acquisisca una visione di ampio respiro, approfondisca problematiche che vadano oltre la stretta competenza e gli adempimenti imposti dal dettato normativo, confronti i propri comportamenti con quelli degli altri Stati, soprattutto europei.

Alla luce di quanto sopra detto, si confida ancora una volta nella preziosa opera di collaborazione delle SS.LL. affinché, quali attenti conoscitori delle realtà locali, si facciano sensibili interpreti delle esigenze della società in questo particolare settore, rappresentando a questa Direzione generale le problematiche connesse.

La questione si propone in tutta la sua delicatezza ed attualità.

Non può infatti non considerarsi che – accanto alle religioni tradizionalmente presenti – sempre più si radicano interessi cultuali nuovi che coinvolgono un rilevante numero di persone, in Italia come del resto nelle altre società occidentali, che divengono sempre più attente alle crescenti forme di religiosità.

In questo contesto la Direzione generale deve consolidare il proprio ruolo disponendosi ad approfondire questa fenomenologia, attrezzandosi per essere interlocutore utile, concorrendo per dare attuazione al grande tema della libertà religiosa. E’ con questo spirito e con questa prospettiva che si chiede una collaborazione alle SS.LL. che si confida verrà assicurata in modo pieno ed efficace come è sempre avvenuto.