Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Documenti • 2 Febbraio 2004

Decreto Presidente Repubblica 21 luglio 1987, n.350

D.P.R. 21 luglio 1987, n. 350: “Approvazione del programma di insegnamento della religione cattolica nella scuola media pubblica”.

(da “Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana” n. 199 del 27 agosto 1987)

È approvato il programma d’insegnamento della religione cattolica nella scuola media pubblica, di cui al testo annesso al presente decreto.

Il Ministro della pubblica istruzione, e il Presidente della Conferenza episcopale italiana:

Danno atto:

che il testo definitivo del programma d’insegnamento della religione cattolica nella scuola media pubblica, sul quale si è perfezionata l’intesa (l’intesa è del 15 luglio 1987), è quello allegato al presente verbale.

Programma di insegnamento della religione cattolica nella scuola media

I – Natura e finalità

1. L’insegnamento della religione cattolica si inserisce nel quadro delle finalità della scuola media e concorre, in modo originale e specifico, alla formazione dell’uomo e del cittadino, favorendo lo sviluppo della personalità dell’alunno nella dimensione religiosa, secondo i principi enunciati nell’accordo di revisione del Concordato lateranense (legge n. 121/1985), e nella successiva Intesa tra autorità scolastica e Conferenza episcopale italiana (decreto del Presidente della Repubblica n. 751/1985), e nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dalle leggi dello Stato e in particolare dalle leggi specifiche per la scuola media (legge 31 dicembre 1962, n. 1859 e successivi interventi legislativi e amministrativi).

2. L’insegnamento della religione cattolica si svolge in conformità alla dottrina della Chiesa e si pone in stretta correlazione con lo sviluppo psicologico, culturale e spirituale dell’alunno, e con il suo contesto storico e ambientale. Esso sollecita nel preadolescente il risveglio degli interrogativi profondi sul senso della vita, sulla concezione del mondo e gli ideali che ispirano l’agire dell’uomo nella storia; nello stesso tempo offre all’alunno i riferimenti religiosi e culturali essenziali, perché a quegli interrogativi egli possa trovare una consapevole risposta personale.

3. Attraverso la gradualità delle mete educative, l’insegnamento della religione promuove il superamento dei modelli infantili, l’accostamento oggettivo al fatto cristiano, l’apprezzamento dei valori morali e religiosi e la ricerca della verità, in vista di una personale maturazione della propria identità in rapporto a Dio, creatore e padre universale, e in rapporto alle realtà culturali e sociali.

4. L’insegnamento della religione cattolica favorisce gli atteggiamenti che avviano l’alunno ad affrontare la problematica religiosa: l’attenzione al problema di Dio e ai valori dello spirito, il gusto del vero e del bene, il superamento di ogni forma di intolleranza e di fanatismo, il rispetto per chi professa altre religioni e per i non credenti, la solidarietà con tutti e particolarmente con chi è fisicamente o socialmente svantaggiato.

5. La stessa educazione linguistica del preadolescente trae vantaggio dall’insegnamento della religione cattolica, in quanto attraverso l’acquisizione delle forme e delle categorie proprie del linguaggio religioso l’alunno è abilitato a comunicare sul piano dei valori fondamentali e ad esprimere la sua realtà interiore, anche in dialogo con differenti credenze e culture.

(omissis)