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Notizie • 29 Gennaio 2016

Marrakesh: Firmata la Dichiarazione di Marrakesh sui “diritti delle minoranze religiose nei Paesi a maggioranza musulmana” (25-27 gennaio 2016)


Firmata la Dichiarazione di Marrakesh
L’Italia presente alla Conferenza di Marrakesh per discutere dei diritti delle minoranze religiose nel mondo musulmano.

Il 25, 26 e 27 gennaio 2016 Marrakesh ha ospitato una prestigiosa conferenza internazionale che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione attiva di ministri, mufti, accademici, studiosi e rappresentanti religiosi provenienti da tutto il mondo, riuniti per discutere di una tematica tanto attuale quanto sensibile: la tutela dei diritti delle minoranze religiose negli Stati Islamici. Tre giornate di lavori culminati nella firma da parte dei leader islamici della “Dichiarazione di Marrakesh”, una carta con cui il mondo islamico non solo garantisce la tutela delle minoranze religiose, ma riconosce pari dignità ed uguaglianza di diritti a tutte le confessioni. Organizzato con il patrocinio del re del Regno de Marocco, Mohammed VI, insieme al Ministero degli Affari Islamici del Regno del Marocco ed il Forum per la Promozione della pace nelle società musulmane, l’evento ha rappresento una svolta storica nella tutela della libertà religiosa, un importante momento di confronto ed un grande esempio di dialogo interreligioso.
A rappresentare l’Italia il chiar.mo prof. Antonio Fuccillo, docente ordinario di Diritto Ecclesiastico e di Diritto Interculturale e delle Religioni del Dipartimento di Giurisprudenza della Seconda Università degli Studi di Napoli (SUN), il quale ha partecipato e contribuito ai lavori della conferenza, accompagnato da una delegazione della cattedra di Diritto Ecclesiastico. Un onore ed un orgoglio per tutto il Paese, per il mondo accademico e per la Seconda Università degli studi di Napoli l’aver preso parte ad un evento di tale rilevanza giuridica e politica.
Partendo dai principi della Carta di Medina, che garantiva indistintamente il diritto di libertà religiosa, e premettendo che “le condizioni in molte parti del mondo musulmano si sono deteriorate in modo pericoloso negli ultimi tempi a causa dell’uso della violenza e della lotta armata”, la Dichiarazione di Marrakesh pone come obiettivo comune lo sviluppo di “una giurisprudenza fondata sul concetto di “cittadinanza”, che sia inclusivo dei diversi gruppi”, rigettando un utilizzo della religione volto “aggredire i diritti delle minoranze religiose nelle società musulmane”. Un primo grande passo verso la realizzazione di una pacifica convivenza tra culture e confessioni religiose differenti.

Vanda Petrella
 

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