Osservatorio Gran Bretagna: la House of Bishops del General Synod della Chiesa d’Inghilterra ha pubblicato ieri le linee guida per una pastorale sulle unioni civili.

Il Civil Partnership Act 2004 ha reso possibili anche nel Regno Unito le unioni civili diverse dal matrimonio per persone dello stesso sesso.
Tale nuova legislazione entrerà in vigore il 5 dicembre 2005.

Per questo motivo, la House of Bishops del General Synod della Chiesa d’Inghilterra ha pubblicato ieri un documento in cui riafferma la natura essenzialmente eterosessuale del matrimonio, ma apre ad un dialogo con le persone che scelgono la via del Civil Partnership. I vescovi ribadiscono, però, che tale forma di unione non costituisce assolutamente un “matrimonio” per persone dello stesso sesso.
In particolare nel documento si afferma la piena dignità di queste unioni e la non incompatibilità automatica tra Civil Partnership e stato clericale. Infatti la sottoscrizione di un Civil Partnership è possibile anche per coloro che aspirano all’ordinazione sacerdotale, qualora essi si attengano alle
Issues in Human Sexuality per le quali l’omosessualità attiva è e rimane contraria ai precetti delle Scritture.

Il documento rappresenta un ottimo punto di partenza dei vescovi anglicani britannici verso il dialogo con le chiese nordamericane molto più progressiste in materia, alla luce anche del Windsor Report 2004 che aveva già affrontato la questione in termini analoghi.