Sede romana totalmente impedita e status giuridico del Vescovo di Roma che ha rinunciato

Sono note le vicende recenti del papato che hanno visto, dopo la rinuncia di Benedetto XVI, un’inedita convivenza del pontefice romano regnante con quello ‘emerito’; inoltre, è sempre più evidente che potrebbero sopravvenire circostanze in cui il papa, per il progredire dell’età o i problemi di salute, resti in vita con l’aiuto della medicina e della tecnologia, ma non sia in grado di assolvere al munus petrinum. La sede romana totalmente impedita è solo menzionata nel Codice di Diritto Canonico ma non è regolata, nonostante il can. 335 rinvii ad una legge speciale per tale ipotesi. E soprattutto non è contemplata una soluzione giuridica per assicurare alla Chiesa universale il suo capo quando il romano pontefice non può più governarla a causa di un impedimento totale, permanente e irreversibile.
Un gruppo di canonisti – coordinato dalla Prof.ssa Geraldina Boni dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, con il supporto dei suoi collaboratori, Prof. Manuel Ganarin, Dott. Alberto Tomer e Dott. Nico Tonti – ha percepito queste lacune normative e, nel timore che si potessero avverare tali delicate contingenze originandosi incertezze o contrasti, per vari mesi ha collaborato alla redazione di due testi che potessero essere oggetto di più estesa riflessione scientifica: uno sulla sede romana totalmente impedita e l’altro sulla situazione canonica del vescovo di Roma che ha rinunciato al suo ufficio. I testi di queste proposte sono ora divulgati in una piattaforma virtuale interattiva per invitare tutti gli studiosi del mondo a offrire il proprio contributo in vista del loro perfezionamento: è possibile, infatti, pubblicare commenti e allegare documenti, visibili alla comunità scientifica. Al termine di quest’opera comune della scienza giuridica (ma anche teologica, ecc.) i progetti saranno presentati al legislatore supremo affinché possa, se lo reputa opportuno, giovarsene.
La scienza giuridica pone pertanto a servizio della Chiesa e del Vicario di Cristo le proprie competenze, promuovendo al contempo l’attuazione della sinodalità nell’esercizio della funzione legislativa attraverso una modalità largamente partecipata di formazione delle leggi in vista dell’ottenimento del risultato migliore. L’intento dei canonisti che hanno avviato l’iniziativa è quello, perciò, di attirare l’attenzione sul contenuto delle proposte in modo che si sviluppi un vasto dialogo e confronto, cosicché la formulazione definitiva rappresenti il frutto condiviso dell’attiva cooperazione di tutti gli studiosi.
L’indirizzo della piattaforma è www.progettocanonicosederomana.com
Video di presentazione della piattaforma – Professor Andrea Zanotti, Ordinario di Diritto canonico, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
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