Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose

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Osservatorio delle Libertà ed Istituzioni Religiose

Sentenza 30 gennaio 2018

Il caso in esame vede coinvolta una
società di abbigliamento, multata per aver esposto a Vilnius e
sul suo sito web una serie di annunci pubblicitari giudicati
dall'autorità giudiziaria lituana come offensivi e contrari
alla morale pubblica. I messaggi pubblicitari contestati contenevano
riferimenti a "Gesù" e "Maria".
La
Corte ha rilevato che, nonostante i reclami, gli annunci pubblicitari
non erano gratuitamente offensivi e non incitavano all'odio.
Secondo i giudici di Strasburgo, la multa inflitta per aver
"offeso la morale pubblica" ha dunque violato il diritto
alla libertà d'espressione.

Ordinanza ministeriale 11 maggio 1984

Ministerio de Justicia Orden de 11 de mayo de 1984 sobre publicidad del Registro de Entidades Religiosas Ilustrísimo señor: En cumplimiento de lo previsto en el artículo 5º de la Ley Orgánica 7/1980, de 5 de julio, de Libertad Religiosa, el Real Decreto 142/1981, de 9 de enero, reguló la organización y funcionamiento del Registro […]

Sentenza 09 luglio 2002, n.44179/98

Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Sezione terza. Sentenza 9 luglio 2002, n. 44179/98: “Divieto di trasmettere messaggi pubblicitari con fini di propaganda religiosa e diritto alla libertà di espressione”. Chamber composed of: Mr G. Ress, President, Mr I. Cabral Barreto, Mr L. Caflisch, Mr P. Kūris, Mr R. Türmen, Mr J. Hedigan, Mrs H.S. Greve, […]

Legge regionale 23 dicembre 2004, n.32

Legge regionale 23 dicembre 2004, n. 32: “Disposizioni per le attività di coordinamento, promozione e sostegno del sistema della comunicazione e dell’informazione regionale”. (da “Bollettino Ufficiale della regione Valle d’Aosta” n. 53 del 28 dicembre 2004) CAPO I – DISPOSIZIONI GENERALI ARTICOLO 1 (Finalità) 1. La Regione, per favorire la partecipazione della comunità valdostana alle […]

Legge 30 dicembre 2004, n.311

I comitati, le associazioni, le fondazioni ed ogni altro ente che non
abbia scopo di lucro sono soggetti all’esenzione totale dal pagamento
dell’imposta di affissione per quanto concerne i manifesti relativi ad
attività politiche, sindacali, sportive, culturali e religiose,
realizzate con il patrocinio o la partecipazione degli enti publici
territoriali.

Pronuncia 07 novembre 1995, n.219

La volgarizzazione del dato religioso attuata attraverso
l’utilizzazione del lessico del mondo religioso, in un contesto
commerciale, non costituisce offesa delle convinzioni religiose dei
cittadini. Il parametro di valutazione di ciò che deve ritenersi
offensivo deve ricomprendere sia l’evoluzione del senso comune sia i
principi fondamentali della religione. La concezione liberale accolta
dal codice e ribadita nella giurisprudenza del Giurì consente di
considerare non offensiva la pubblicità che, pur utilizzando
riferimenti religiosi, non si appropria di elementi che sono
considerati dalla generalità dei cittadini avvolti dalla sacralità.

Pronuncia 02 maggio 1995, n.27

L’art. 10 C.A.P. protegge le convinzioni religiose non già come
bene della collettività o della sua maggioranza ma come bene
individuale riconosciuto come prioritario per tutti i cittadini non
escludendo l’uso in pubblicità di ambientazioni o richiami alle
pratiche religiose che sono entrate a far parte della comune
esperienza di vita.Il messaggio pubblicitario che non ingenera
un’impressione globale di volgarizzazione di formule, luoghi,
persone o immagini sacre, che non strumentalizza il luogo di culto, le
pratiche di devozione, le persone e le immagini e non ne fa oggetto di
irrisione non viola l’art. 10 C.A.P.

Pronuncia 21 aprile 1995, n.80-102

Il messaggio pubblicitario che enfatizza elementi di indubbia
volgarità accostandoli alla rappresentazione di una religiosa offende
la dignità personale delle suore e le convinzioni religiose di una
gran parte dei cittadini. La violazione dell’art. 10 C.A.P. ne
giustifica l’ordine di cessazione.

Parere 15 marzo 1995, n.670

Il riconoscimento delle persone giuridiche di diritto canonico
comporta un ambito di apprezzamento, da parte dell’autorità
statale, più ristretto rispetto a quello concernente gli altri enti
morali. Le attività di carattere assistenziale, strumentali rispetto
ai fini di religione e di culto, sono soggette al nuovo regime di
pubblicità previsto per le persone giuridiche di diritto canonico
civilmente riconosciute, che si realizza mediante l’iscrizione
nell’apposito registro.